Il taglio del nastro della nuova caserma dei carabinieri ad Africo Nuovo
AFRICO NUOVO – Inaugurata questa mattina la nuova caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Africo Nuovo in una villetta sottratta alla ‘Ndrangheta.
Al taglio del Nastro il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, accompagnato dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e accolto dal picchetto di militari in grande uniforme speciale.
Grande presenza di autorità e istituzioni
Sul palco il comandante generale dei carabinieri, generale di Corpo d’armata Teo Luzi, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il comandante provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria il colonnello Marco Guerrini, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, il sindaco di Africo Domenico Modafferi, il Capo della Polizia-Direttore generale P.S. Vittorio Pisani, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Giovanni Melillo, il Comandante Interregionale “Culqualber”, Generale di C.A. Riccardo Galletta, il Comandante della Legione “Calabria”, Generale di divisione Pietro Francesco Salsano, il deputato Francesco Cannizzaro, il Sindaco facente funzioni della città Metropolitana, Carmelo Versace, il Magnifico Rettore dell’Università mediterranea di Reggio Giuseppe Zimbalatti, una delegazione della Rappresentanza Militare e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e poi rappresentanti, autorità civili, militari e religiose.
Piantedosi: “Abbiamo tanto da realizzare in Calabria”
“Questa inaugurazione testimonia in maniera tangibile l’importanza della lotta alla criminalità organizzata – ha affermato il Ministro – frutto della collaborazione con l’agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati, la Prefettura, le forze di Polizia, la Regione. Abbiamo altre iniziative da realizzare in un territorio bellissimo come la Calabria. Tutto questo a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini”.
Il titolare del Viminale ha, inoltre, ricordato tutti i rappresentanti delle istituzioni della legalità che hanno sacrificato la loro vita per assicurare un futuro migliore ai giovani calabresi.
Ad Africo la presenza dello Stato
“Questo è il segno tangibile della presenza dello Stato che si appropria di un bene sottratto alla ndrangheta e lo offre alla collettività – ha aggiunto Piantedosi -, ma è anche un incoraggiamento a continuare con convinzione in un rinnovato percorso di rinascita nel segno della legalità e dell’impegno sociale. Il bene profitto del crimine diventa presidio di legalità. È imminente la consegna di ben 260 beni immobili, oggetto del primo bando sperimentale di diretta assegnazione, ad associazioni ed enti del terzo settore”.
Occhiuto: “La ndrangheta sputa sul futuro della Calabria”
Il Presidente Occhiuto dopo il ringraziamento agli ultimi Governi per l’attenzione verso la Calabria, investendo nei migliori inquirenti, in personale della polizia, ha affermato che la presenza dello Stato si sente anche senza la presenza dei vertici e poi si è rivolto, non alle tante autorità, ma ai bambini presenti in gran numero con i berretti tricolore: “Ragazzi voi qui vedete un Ministro e tanti uomini in uniforme, ma qui i più importanti siete voi, perché noi confidiamo in voi e nella vostra capacità di distinguere il bene dal male e vi diciamo di non essere affascinati da violenza e prepotenza. Non c’è nessun onore nel distruggere il futuro di una terra, e gli uomini della ndrangheta sputano su questa parte della Calabria quando distruggono il vostro futuro”.
Il significato profondo di questa caserma
“La Stazione Carabinieri di Africo Nuovo è un successo straordinario di uno sforzo corale di tutte le componenti istituzionali coinvolte – l’intervento del Generale Teo Luzi -. Rappresenta il frutto di quel “gioco di squadra” istituzionale che va di paripasso, in sinergia con le altre forze dell’ordine, presupposto fondamentale per un’azione incisiva ed efficace dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. Questa caserma ha un significato ancora più profondo in questo luogo, dove a pochi chilometri furono assassinati dalla ‘Ndrangheta, per la loro dedizione alle Istituzioni, i Comandanti delle Stazioni di San Luca, nel 1985, il Brigadiere Carmine Tripodi, decorato di Medaglia d’oro al Valor Militare e di Bovalino, nel 1990, il Brigadiere Antonino Marino, decorato di Medaglia d’oro al Valor Civile. La sicurezza è presupposto di libertà e democrazia. Inaugurare questa Stazione proprio ad Africo Nuovo, in una posizione strategica per il contrasto alla Ndrangheta, vuol dire soprattutto offrire rassicurazione sociale ai cittadini e quindi far trionfare la democrazia”.
Rinnovo di fiducia con le comunità
Il Colonnello Marco Guerrini, Comandante Provinciale di Reggio Calabria, ha sottolineato come con “L’inaugurazione della nuova caserma dell’Arma dei Carabinieri, evento di particolare valore civico, rinnova il rapporto di vicinanza e fiducia che lega i Carabinieri e le comunità di cui si prendono cura.”
Il Sindaco di Africo, Domenico Modaffari: “Questa inaugurazione è di avamposto di legalità e sicurezza. Lo Stato ci segue e lavora per risollevare le sorti di questo paese tantissime volte vituperato”.
Anche il sindaco facente funzioni della Città Metropolitana Carmelo Versace ha parlato di presidio di legalità.
Versace: “Territorio infangato dalle logiche criminali”
“Realizzato in un bene confiscato alla criminalità organizzata – ha affermato a margine della cerimonia Versace – sarà punto di riferimento per la rinascita di questa comunità. Siamo felici del fatto che oggi siano presenti anche tanti bambini. È su di loro che intendiamo rivolgere le nostre speranze affinché questo territorio possa invertire una tendenza atavica che vede il suo nome infangato da vecchie logiche criminali. È giunto il momento di lasciarsi definitivamente alle spalle quella reputazione negativa, scegliendo in maniera chiara e netta, come è avvenuto oggi, di schierarsi con convinzione dalla parte della legalità”.
L’immobile
La nuova caserma dei carabinieri, ospitata in una villetta a due piani di circa cinquecento metri quadrati, confiscata nel 2005 alla cosca della ‘Ndrangheta “Morabito-Palamara-Bruzzaniti”, garantirà locali in grado di offrire un servizio di maggiore qualità.