"Il mio Natale alternativo al pronto soccorso in attesa di essere visitato"

“Il mio Natale alternativo al pronto soccorso in attesa di essere visitato”

Autore Esterno

“Il mio Natale alternativo al pronto soccorso in attesa di essere visitato”

sabato 30 Dicembre 2023 - 11:00

Un lettore racconta l'esperienza al Policlinico: "Tanta tensione tra i parenti dei pazienti e medici in affanno. Chi governa intervenga per la sanità"

MESSINA – Da un lettore riceviamo e pubblichiamo. Il suo racconto, di fatto, è un appello alla politica a non continuare a togliere risorse alla sanità pubblica. “Tanta tensione tra i parenti dei pazienti ma anche medici e infermieri subiscono le emergenze. Chi governa dovrebbe intervenire”, è il senso della sua lettera.

“Il mio arrivo al pronto soccorso alle 6 di mattina”

Alle ore 6,00 circa del 25 dicembre 2023 mi sono presentato all’accettazione del Pronto soccorso del Policlinico di Messina accusando di espettorare muco misto a sangue. La qualcosa è apparsa importante sia ai miei familiari che a me per le patologie che ho in corso e anche per l’età di 73 anni. Sono stato accettato e registrato e quindi mi sono messo in attesa di essere visitato. In cuor mio già prevedevo di dover attendere delle ore, è normale quando ci presentiamo al pronto soccorso ma speravo che l’attesa si rivelasse più breve perché era il giorno di Natale.

La realtà subito mi ha fatto capire che il fatto che fosse Natale non avrebbe ridotto l’attesa, anzi l’ha ulteriormente aggravata. Alle 9,30 circa tutte le barelle stazionate nella sala “Triage” sono state occupate (circa 5/6), così anche le tre sedie fisse e anche qualche sedia a rotelle. I parenti dei pazienti che erano fuori la sala cominciano a reclamare perché sembrava che le ore trascorressero senza un avvicinamento al momento della visita. Ed era proprio così.

“In corsia due medici più gli infermieri”

Un medico, rispondendo a una paziente che si lamentava per l’attesa diceva: “Signora, questo non è un ambulatorio medico dove lei entra, prende il numerino e poi attende. Questo è un pronto soccorso e il codice rosso ha la priorità su tutti gli altri. Più volte nella mattinata è dovuta intervenire “la sicurezza” per calmare i più esagitati. I due infermieri presenti in sala “Triage” si davano molto da fare facendo elettrocardiogramma, misurazione pressione e tanto altro, oltre ad accettare chi si presentava allo sportello per accusare i propri malanni. In corsia visitavano solo due medici aiutati da altro personale infermieristico.

 Questo quadro drammatico è la fotografia del Pronto soccorso del Policlinico di Messina nella giornata di Natale. In altri contesti lavorativi, in quel giorno, la parola auguri era sulla bocca di tutti. Lì no. Anzi spesso c’erano lamenti, urla, improperi rivolte al personale in servizio.

“Chi governa intervenga”

Non riesco a immaginare se a fine turno questi lavoratori, tornando a casa, sono stati in grado di vivere festosamente lo scorcio di giornata di Natale. Se sono riusciti a smaltire le tossine accumulate in servizio. Do piena solidarietà a questi lavoratori, anche se io sono stato dimesso alle 15,00 dopo circa 9 ore di degenza. Anch’io mi sono più volte lamentato e richiesto di essere visitato.

È sotto gli occhi di tutti che così non va. Hanno ragione i pazienti, cosi come i parenti a lamentarsi per le interminabili attese. L’errore sta nel fatto che quei lavoratori presenti diventano il loro bersaglio, in realtà subiscono senza  poter intervenire per migliorare la situazione. Governanti intervenite, non deprimiamo ancor di più la qualità della nostra vita.

6 commenti

  1. Non ci sono commenti ,i fatti descritti ne fanno testo di una amara verità che si protrae da tempo, chissà forse alle prossime elezioni qualcuno si sveglierà

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  2. Ma cosa c’entra il codice rosso? Basterebbe organizzarsi… al secondo codice rosso che arriva, si deve allertare una nuova equipe aggiuntiva (medico, infermieri, oss); al terzo codice rosso, l’equipe messa in allerta, deve prendere servizio, finché non ci sono più codici rossi; se nonostante questo, si supera il quinto codice rosso (e i primi quattro non sono stati serviti), si allerta ancora un’altra equipe aggiuntiva e al sesto codice rosso la si convoca… Le equipe si prendono gli straordinari e la gente non aspetta in eterno! Ci vuole tanto? Basta un ragionamento algoritmico: “Convoca X personale sanitario, finché il tempo d’attesa è maggiore di 60 minuti”!
    Quando scende sotto i 60, smetti di convocare. Quando è prossimo allo zero, timbrano il cartellino e se ne vanno! W la reperibilità! E non si dica che non ci sono soldi! Basta solo dire: PNRR.

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  3. E se tutti noi medici una volta e per tutte, in tutta Italia, ovunque, da Nord a Sud incrociassimo ls braccia ed iniziassimo uno sciopero serio, ad oltranza forse qualcuno nei palazzi si sveglierebbe.
    Bisogna dire basta. Siamo stanchi e stufi.
    È l’unico paese in cui la professionalità non viene riconosciuta.

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  4. Purtroppo situazione comune da nord a sud. Poi pagano ooperative di medici o pagano i medici a gettone spendendo somme vergognose. La nuova finanziaria penso che peggiori le cose xnon parlare del governo regionale.
    Solidarietà ai medici che rischiano con possibilità di commettere errori.

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  5. Il Mes sanitario non è stato accettato, anzi rifiutato con spocchia e sapete perché? Per non turbare la sanità privata. E le conseguenze li paga la povera gente……eppure la salvaguardia della salute dovrebbe essere posta in cima i provvedimenti governativi. Purtroppo non è così. Al primo posto ci stanno i soldini ed al secondo il consenso elettorale. La sanità privata penso foraggi.

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  6. Votiamo sempre gli stessi fenomeni, che puntualmente distruggono la sanità regionale. Di cosa ci lamentiamo ?

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