Il personale ha donato un'ora di lavoro durante la pandemia e la raccolta fondi è stata consegnata a 5 associazioni che a Messina sono al fianco dei nuovi poveri
Non è stata occasione per fare bilanci. E’ stato un anno terribile per il mondo e la cosa più importante è stata svolgere il proprio ruolo, ognuno per competenza, e cercare di andare oltre i propri limiti, i propri personali ostacoli, e dare il massimo. Ecco perché il tradizionale incontro con i giornalisti con il rettore Cuzzocrea, nel rispetto delle norme di sicurezza, è stato un momento di riflessione.
Raccontare Messina
“Ringrazio voi giornalisti- ha detto il Rettore dell’Università di Messina- perché con il vostro supporto, le vostre critiche, le vostre segnalazioni, ci avete aiutato e spronato a dare il meglio nelle nostre possibile. Abbiamo operato tanto, molte volte in silenzio per aiutare una città in sofferenza. Oggi non è tempo di bilanci, ma occasione per dirvi grazie perché avete raccontato Messina e continuate a farlo”.
Dona un’ora del tuo lavoro
Negli ultimi anni UniMe ha destinato raccolte fondi in occasione del Natale ad associazioni ed anche nell’anno della pandemia non è venuta meno a questa iniziativa. Dall’idea del professor Trommino, sposata da tutti, è nata quindi la raccolta “dona un’ora del tuo lavoro”, e in tanti in Ateneo hanno spontaneamente contribuito alla raccolta. #donaunoradeltuolavoro, promossa dal dipartimento affari generali, si è tenuta in 35 giorni ad aprile e maggio, nei mesi più duri della pandemia ed ha visto donare tutto il personale (docenti, dipendenti del settore tecnico-amministrativo, dottorandi, specializzandi e società UniLav).
Oltre 26 mila euro
Sono stati quindi individuati 5 enti che sono in frontiera nell’aiuto a chi soffre e stamane sono stati consegnati 26 mila euro in buoni spesa. Le somme sono state consegnate alla Caritas, alle Piccole Suore, alla Comunità di S. Egidio, alla Mensa di Sant’Antonio e alla Croce Rossa.
Vicini a chi soffre
“E’ vero- ha detto Andrea Nucita, Comunità di Sant’Egidio- c’era anche prima tanta fila tra quanti si rivolgevano a noi. Ma adesso abbiamo visto chi, all’improvviso, si è visto, da un giorno all’altro, senza niente. Per questo ringraziamo chi ha contribuito a questa donazione”. Commosse le Piccole sorelle dei poveri di Provinciale, che hanno ricordato come, per regola del loro ordine, devono vivere solo di questua e non accettare sovvenzioni. Gli anziani dei quali si prendono cura, oggi più che mai,hanno davvero bisogno di tanto. Il grazie è arrivato anche dalla Croce Rossa “L’Ateneo durante il lockdown ha promosso altre forme di sostegno nei nostri confronti, ci ha regalato il gel, noi siamo grati per quanto finora è stato fatto”. Padre Basile, per la Caritas ha ricordato le parole di Papa Francesco che in questi mesi durissimi per tutto il mondo ha fatto appello a ciò che ci rende davvero uomini: la capacità di unirci sotto lo stesso mantello e camminare insieme.