Al sindacato rispondono i vertici dell'ospedale: "Solo una riorganizzazione nel segno dell'efficienza"
MESSINA – “Nessun depotenziamento dell’ospedale Papardo ma solo una riorganizzazione”. Così rispondono i vertici della struttura messinese alla nota di Uil e Uil-Fpl (“Al Papardo chiusa oncologia e posti letto ridotti”). Scrivono il direttore amministrativo Vincenzo Manzi, il direttore sanitario Paolo Cardia e la direttrice generale Caterina Di Blasi: “La determinazione aziendale non è stata in alcun modo causa di riduzione degli otto posti letto già assegnati all’Unità operativa semplice (Uosd) dipartimentale di Chirurgia vascolare. Quest’ultima ha piuttosto beneficiato di una riorganizzazione dell’intero servizio di riferimento tramite la riallocazione delle proprie postazioni all’interno della Uosd di Chirurgia plastica. Il ridimensionamento dei posti letto da 10 a 8 per ll’Unità di Chirurgia plastica è stato invece operato sulla scorta di una ponderata rivalutazione della stessa corrispondente produttività, in termini di offerta sanitaria e di costi sostenibili”.
“Una riorganizzazione del Papardo e abbiamo abbattuto le liste d’attesa nell’area oncologica”
Aggiungono i direttori: “Una valutazione indispensabile ai fini di una migliore razionalizzazione dello stesso servizio sanitario e del miglioramento delle programmate attività prestazionali a favore della domanda sanitaria. Va ribadito che la richiamata sospensione dei ricoveri presso Oncologia è stata disposta con le stesse logiche riorganizzative dell’intera attività assistenziale di riferimento”. I vertici negano lo smantellamento di Oncologia e scrivono: “La rimodulazione dei posti letto consente di rendere disponibile il personale per le terapie oncologiche e per il recupero delle prime visite oncologiche, nel rispetto della migliore funzionalità dello stesso servizio. L’obiettivo prioritario è l’abbattimento delle liste di attesa, tanto più rilevante dato che si tratta di area oncologica”.
“Rendiamo più efficiente l’azienda”
E ancora: “Oggi è possibile prevedere che le prime visite oncologiche possano essere garantite in tempi brevi, piuttosto che rinviate nel tempo, con grave disagio per pazienti cosi particolarmente fragili. Si è già stimato che saranno recuperate almeno 15 prime visite oncologiche settimanalmente, a tutto vantaggio degli interessati, soprattutto ai fini di una immediata diagnosi. Questo è stato concepito ai fini di una migliore e più qualitativa offerta sanitaria in proposito, tanto che i pazienti già da oggi sono ricoverabili, laddove necessario – sempre nell’ottica del miglioramento delle prestazioni – presso le altre unità operative specialistiche, che a tal fine possono essere supportate dagli oncologi disponibili. Quello che è stato interpretato come volontà di ridimensionamento deve essere correttamente inteso come intenzione di rendere più efficiente ed efficace la capacità di risposta sanitaria di quest’azienda”.
VI Municipalità
Una risposta che non convince i consiglieri Massimo Costanzo e Antonino Biancuzzo, della VI Municipalità, che chiedono “al presidente Francesco Pagano, di inoltrare, con la massima urgenza, una richiesta di incontro al presidente del Consiglio comunale, Nello Pergolizzi, affinché si possa convocare un Consiglio straordinario sul tema”, al quale chiedono di “partecipare come Consiglio, insieme al sindaco, l’assessore al ramo, la deputazione regionale e i dirigenti dell’Ospedale Papardo, al fine di comprendere le ragioni di questa scelta, che non può essere oggetto di logiche dirigenziali o, peggio ancora, politiche, e soprattutto affinché si valuti ogni possibilità per ripristinare un servizio essenziale per la cittadinanza e conseguente riapertura del reparto”.
O il sindacato ha preso un granchio o il vertice del papardo non dice la verità o minimizza. Delle due l’una e in ogni caso è pur sempre qualcosa di grave.