L'Azienda fa chiarezza: "Basta polemiche, siamo in grado di fronteggiare la nuova ondata e garantire cure anche alle altre patologie"
L’affondo del deputato Pd ed ex Rettore Pietro Navarra sui numeri dei posti letto covid al Policlinico e sulla gestione della seconda ondata, nonché le dichiarazioni rese in diretta facebook nei giorni scorsi dal sindaco De Luca, hanno spinto l’Azienda a rispondere per fare chiarezza. I numeri ballerini infatti rischiano di generare confusione e soprattutto timore sull’incapacità del Policlinico di far fronte alla seconda ondata. Uguali timori riguardano sempre la possibilità che l’Azienda ospedaliera possa garantire anche la cura e la degenza di altre patologie non covid.
La precisazione del Policlinico
Dopo le polemiche quindi arriva la precisazione del Policlinico sulla reale disponibilità dei posti letto sia Covid che per altre patologie, nonchè sul Piano regionale. Una precisazione che serve soprattutto a sgomberare il campo da timori sulla tenuta del sistema sanitario.
24 posti terapia intensiva covid
“Senza volere in alcun modo entrare in dibattiti di carattere politico, che sicuramente non ci competono- si legge – l’Azienda ritiene doveroso precisare alcuni aspetti fondamentali, al fine di evitare che venga ingenerato inutilmente e colpevolmente panico nella cittadinanza. Innanzitutto, fino a poche ore fa sembrava dominante l’idea secondo cui, esaurita la dotazione di 12 posti di terapia intensiva, il Policlinico “G. Martino” non avrebbe potuto accogliere altri pazienti COVID, che necessitavano di cure intensive. La nostra Azienda, in realtà, aveva già accolto la richiesta degli organi regionali, incrementando rapidamente i posti di terapia intensiva COVID sino a 24, tant’è che ad oggi risultano ricoverati in terapia intensiva 14 pazienti affetti da COVID-19”.
I posti a norma
In merito poi alle ipotesi di quanti hanno sostenuto che i 12 posti letto di terapia intensiva allestiti al Padiglione C non siano a norma, l’Azienda evidenzia come sia una supposizione errata. Ad ottobre infatti, con la ripresa dell’epidemia, quei 12 posti sono stati usati.
Curiamo covid e altre patologie
“Adesso l’avvio dei lavori di realizzazione negli stessi locali degli interventi previsti dalla normativa nazionale e gestiti dal Soggetto Attuatore del Commissario Delegato, (ampliamento da 12 a 16 e modifiche agli impianti per gestire un numero più elevato di posti), li ha resi di fatto temporaneamente inutilizzabili, richiedendo scelte alternative per fronteggiare l’attuale fase epidemica. L’Azienda ha immediatamente adottato un piano alternativo trasferendo i pazienti COVID dal Pad. C al Pad. E, riservando ai pazienti no COVID altri posti di terapia intensiva in altre aree. Ma è anche il caso di puntualizzare che, finora, in tutte le fasi dell’epidemia, il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva destinati all’assistenza di pazienti COVID in media non ha superato il 50%.”
Il Piano per step
Il Policlinico sottolinea poi come, esattamente come tutte le aziende ospedaliere della Sicilia, ha ricevuto disposizioni dall’Assessorato Regionale alla Salute, che ha chiesto di adeguarsi a un piano dei posti letto destinati all’emergenza COVID. I numeri di quel piano sono l’unico riferimento ufficiale. È bene puntualizzare, però, che la strategia scelta dalla Regione prevede l’attivazione dei vari posti letto secondo uno schema modulare: nel momento in cui, cioè, ci si avvicina alla saturazione di una prima dotazione, le aziende passano allo step successivo. La programmazione regionale per step incrementali, consentirà a tutte le Aziende di assicurare sia l’assistenza ai pazienti COVID sia tutte le altre prestazioni sanitarie no COVID.
“Non ci siamo mai fermati”
“Lo scenario è differente rispetto a quello della prima ondata epidemica, poiché stiamo assicurando tutte le prestazioni no COVID ai cittadini, fino a nuova eventuale disposizione. È fondamentale, quindi, ragionare in termini di risorse disponibili e attivabili. Fermo restando che l’organizzazione dei servizi deve indispensabilmente passare dalla necessità di gestire al meglio il personale. Per quanto concerne una presunta mancanza di programmazione, infine, va ricordato che solo in data 9 ottobre, in piena fase di forte ripresa dell’emergenza, il Commissario Straordinario Nazionale per l’emergenza COVID ha delegato il Presidente della Regione, che si è attivato, delegando a sua volta per gli aspetti realizzativi, per la ricognizione e l’esecuzione degli interventi previsti un soggetto attuatore. Nonostante ciò, l’Azienda ha comunque provveduto costantemente a dare risposte al territorio, operando sul fronte COVID-19 anche nella fase in cui la prima ondata appariva esaurita. Lo ha fatto grazie alle proprie strutture e senza mai, mai negare assistenza a pazienti COVID e no-COVID.
Tentativo di alimentare timori
L’Azienda respinge le accuse di non aver saputo gestire la programmazione e definisce ingiustificato il tentativo di alimentare timori e preoccupazioni nel libero cittadino su una presunta mancanza di posti letto. Evidenzia inoltre come tutti i professionisti del Policlinico di Messina, di qualsiasi area di competenza, al pari di quelli di tutte le altre aziende sanitarie dell’area metropolitana, continueranno a operare – come hanno sempre fatto – per garantire piena assistenza all’utenza, anche a fronte dell’aggravarsi dell’emergenza, con i fatti e in prima linea, al di là di polemiche e allarmismi di cui la cittadinanza, in un momento delicatissimo qual è quello attuale, non ha certo bisogno.