L'economista risponde al collega esponente del movimento degli universitari: "Dobbiamo offrire il nostro contributo a un'opera epocale"
MESSINA – Il dibattito sul ponte all’interno dell’Università di Messina. L’economista Michele Limosani risponde al suo collega di UniMe, il linguista Fabio Rossi. Quest’ultimo fa parte del movimento degli universitari contro la realizzazione della grande opera e ha partecipato al corteo di sabato. Replica ora Limosani: “Il professore Fabio Rossi, in una intervista, nei giorni scorsi ha affermato che circa 350 docenti della Università di Messina hanno ufficialmente aderito alla schiera di tutti coloro che sono contrari al Ponte. Anche non considerando il personale tecnico ammnistrativo, 350 su più di 1000 docenti significa che nemmeno il 30% degli accademici ha aderito a questa rete. Ma il punto non è questo. Rispetto tutti i cittadini che esprimono il no. Rispetto anche quelli del sì. Rispetto meno le categorie che, nella polis, immaginano di proporsi ex cathedra. Il no al Ponte è pienamente legittimo se non comprensibile. Pienamente legittimo è anche il sì. Nel mondo della ricerca non tutto quello che non piace non è utile. Anzi”.
Continua l’economista, componente del Senato accademico: “Ponte sì o Ponte no… L’Università di Messina, come qualunque Ateneo, a mio avviso non può che – partendo da una posizione neutrale – offrire un contributo, alto, altissimo, in ambito scientifico, economico, storico-geografico-politico, giuslavoristico, contrattualistico, di tecnica legislativa, di esperienza dottrinaria rispetto a un’opera la cui portata è epocale. La materia viva di ogni Ateneo è la ricerca. Pensiamo di volerci sottrarre? Il rischio è quello di smarrire il senso e la identità di una istituzione che andrebbe preservata a prescindere dalle posizioni ideologiche dei suoi docenti”.
Ma perché confondete l’Università con la posizione legittima di più o meno universitari che si schierano a favore o contro!!! L’Università nella sua interezza è e deve restare deputata a ben atro!!!!
No non ci siamo Prof. Limosani! Siamo liberi (per il momento….) di esprimere una opinione? Pro o contro, chiaramente, e motivandola in modo logico e senza timbro di appartenenza. È chiedere troppo? O dobbiamo far finta di accondiscendere a tutto per quieto vivere o per opportunismo?
Limosani=Don Abbondio
Le sue parole sono devastanti in questa situazione criticacper Messina e i messinesi. Bisogna valutare cosa serve di più, il ponte o le opere prioritarie. Alcuni non sanno di cosa parlano
L’università di Messina in ambito nazionale ha poca credibilità, a causa del familismo che ha distrutto il merito, deturpato l’immagine dei docenti , ridotto la ricerca scientifica (salvo poche eroiche eccezioni) a banalità . Il Prof. Michele Limosani si preoccupi di questo.
CORRETTO il PROF. LIMOSANI dimostra di essere un grande prima come persona, e poi da apprezzare per le sue doti culturali e professionali, gli auguro di divenire in futuro RETTORE lo merita per il suo spirito di abnegazione e fiducia in se stesso di andare con le sue gambe. Il Prof LlMOSANI è una persona libera e soprattutto capace di pensare autonomamente con la sua testa, DUE CONDIZIONI che non ricorrono spesso, apprezzo la sua posizione. L’Università di Messina credo se avversa il Ponte non si lamenti se poi è tagliata fuori da giochi, ottima occasione che il Ponte porta, lustro con incarichi di prestigio, nonché di scalare posizioni nella graduatoria tra le Università.
Ha detto bene “esigente” i giochi che verrebbero giocati sulla pelle di una città piena di problemi,incarichi di prestigio per chi?non per i cittadini messinesi che, è stato assodato, ne pagherebbero le pene in termini di vita quotidiana per decenni.Ne varrebbe la pena?
L’ex candidato sconfitto alle elezioni per il rettore si avventura in un’analisi, dalle ragioni risibili, ma soprattutto di cui nessuno ha mai sentito il bisogno su una legittima presa di posizione di molti suoi colleghi contrari ad un’opera infattibile, inutile, prima di tutto ai messinesi che invece ne pagheranno per secoli le conseguenze. Il professore utilizzi meglio il suo tempo, magari leggendosi le migliaia di pagine che illustri suoi colleghi hanno scritto con tanto di spiegazioni supportate da studi, sull’inutilità e l’infattibilità di questo enorme spot politico che un ministro incapace e incompetente porta avanti solo per distogliere gli elettori dai disastri che fa al governo.
Penso sia sbagliato titolare: “Gli universitari contro il ponte”. Sarebbe più corretto scrivere: “Una parte minoritaria di universitari contro il ponte”. E poi perché non è possibile avere l’acqua e anche il ponte? State sicuri che se non si fa il ponte, i finanziamenti verranno dirottati verso le infrastrutture del nord come avviene ormai da decenni. Resteremmo con il cerino in mano senza ponte con tutto ciò che questa opera porterà alla città di Messina e alla Sicilia intera.
Messina diventerebbe ancora di più una cittadina di passaggio oltre tutti i disagi che comporterebbe la costruzione del Ponte sia a livello ambientale, salute e logistica. Se i politici messinesi tengono alla propria città si investa sulle strutture ricettive oltre che su viabilità, autostrade, sanità, acqua, ferrovie porto etc. A Messina ci sono tanti problemi, forse Limosani vive sulla Luna.
Gentile Limosani, schierarsi è, a volte, un dovere civico. E una di quelle volte è questa. Coraggio!
Limosani, non era megghiu cuntari finu a……..magari 100….
Io mi mi vergognerei di avere dei docenti universitari che sono contro i progresso e l’innovazione, ha ragione il prof. Limosani a mantenere una linea neutrale.
Sono gli effetti post-trombatura!