Senza volerlo, il direttore generale del Cas ha rivelato l'inadeguatezza del territorio rispetto a un'opera così impegnativa
di Marco Olivieri
MESSINA – “La A20 è fatiscente e inadeguata. Non è adeguata ad accogliere il traffico né nella fase dei cantieri, né con il ponte sullo Stretto a regime”. Lunedì 27 gennaio il direttore generale del Cas, Consorzio autostrade siciliane, Franco Fazio (nella foto con il sindaco Basile), ospite della prima commissione consiliare, non ha usato parole di circostanza. Non si è rifugiato nel politichese o burocratese. Ha messo in discussione, probabilmente senza volerlo, le magnifiche sorti e progressive del ponte. E, che per il centrodestra, va fatto a priori. Ed è quasi materia di fede.
La A20 e il Ponte, Fazio prende posizione: “Le mie parole travisate”
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Ci vorrebbero maggiori approfondimenti ambientali, geologici e sismici? È quasi un’offesa quando qualche tecnico lo sostiene. Allo stesso modo, le parole del direttore generale del Cas non sono piaciute ai vertici della Regione siciliana. E ieri a Messina il presidente Renato Schifani si è pronunciato così: “Mi risulta che il Cda del Cas stamattina abbia avviato la procedura di contestazione finalizzata alla revoca del direttore Fazio per le sue dichiarazioni che abbiamo appreso dalla stampa”. Il cambio alla direzione del Consorzio autostrade siciliane è pronto, insomma. E sono arrivate pure le repliche del presidente della Stretto di Messina, Pietro Ciucci (“Gran parte dei trasporti via mare”) e il rammarico dell’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Aricò (“Già stanziati 300 milioni per A20 e A18”).
Fazio: “Le mie parole travisate”. Le opposizioni: “Una reazione scomposta da parte di Schifani”
“Si precisa che i contenuti del mio intervento sono stati volutamente travisati sia nella forma che nell’approccio sostanziale alle problematiche riferite”, ha cercato di precisare il direttore generale. E di parole strumentalizzate parla pure il senatore leghista Nino Germanà (“Da sempre Fazio è favorevole al ponte”), mentre il governo regionale ha invitato il dirigente a comunicare solo nelle sedi istituzionali.
A difenderlo le opposizioni. Dal capogruppo all’Ars del Movimento Cinquestelle Antonio De Luca ( “Provvedimento che desta allarme e perplessità per tempistica e motivazioni”) alla senatrice di Italia Viva Dafne Musolino (“Davvero incredibile e scomposta la reazione del presidente Schifani alla legittima e circostanziata denuncia”). E Armando Hyerace, segretario provinciale del Pd: “Guai a dissentire o pronunciarsi con considerazioni tecniche che non avvalorino il ponte come panacea di tutti i mali”.
Il tema vero è l’inadeguatezza della città di Messina rispetto a un’opera “invasiva”
Ma se è il direttore generale del Cas, struttura non proprio amata da messinesi e siciliani, a gridare che il “re è nudo”, qual è il vero tema? L’inadeguatezza della città di Messina rispetto a un’opera così impegnativa, definita dal sindaco Federico Basile (non proprio Che Guevara) “invasiva”. E potenzialmente, senza i necessari interventi e “le opere compensative per mitigare i disagi”, anche “devastante”.
Di conseguenza, non è solo la A20 ma l’intera città a non essere attrezzata a reggere gli effetti dovuti alla realizzazione della grande opera. Non abbiamo certezze ma una buona probabilità che sia così è seriamente da prendere in considerazione. Va ricordato l’ovvio: si tratta di una città altamente problematica e bisognosa di guarire in tempi brevi da anni di crisi quasi irreversibile. E la viabilità è uno dei nodi centrali.
Vietato dubitare sul ponte?
Se a ricordarlo è il direttore generale del Cas, il centrodestra, pontista senza se e senza ma, non può che reagire con la rimozione. Di certo, Fazio non è un no ponte e ha precisato: “La realizzazione del ponte sullo Stretto consentirebbe, nell’ambito delle opere di compensazione richieste dal Consorzio e condivise dall’amministrazione regionale con una recente nota, di effettuare fondamentali interventi di manutenzione volti a incrementare le condizioni di sicurezza. Il tutto in modo da accogliere il transito pesante derivante dalla costruzione dell’infrastruttura”.
Sospesi su un ponte d’incertezze
Tuttavia, l’eco di quelle riserve espresse in commissione a Palazzo Zanca non è gradito a chi governa. Vietato dubitare? Anzi, i problemi resi pubblici, e non nelle segrete stanze, dovrebbero essere uno stimolo in più per chi è convinto del ponte. Una spinta a intervenire preventivamente sui tanti, troppi, elementi critici. In ogni caso, l’inadeguatezza del territorio rispetto a un’opera così impegnativa è un argomento decisivo. E, in mezzo alle rassicurazioni governative e della Stretto di Messina, da una parte, e le critiche dei comitati no ponte, dall’altra, ci siamo noi cittadini. Sospesi su un ponte d’incertezze e scetticismo.

Tutti i regimi cominciano così. Beh, per fortuna non sono regimi dittatoriali come nel secolo scorso, ma pericolose forme di autoritarismo eccessivo, il quale a tutti i livelli, da quello locale, comunale, a regionale a nazionale e oltre, non accettano il confronto, non rispondono alle domande scomode dei giornalisti (anzi non se le fanno fare proprio), non tollerano il dissenso o le opinioni divergenti dal vertice che comanda. Tutto ciò inquieta non poco, e di fatto sì traduce, come nel caso di specie, non già in manganello e olio di ricino (ripeto, per fortuna, perlomeno non ancora) ma in rimozioni anricipate dagli incarichi, demansionamenti, rotazioni punitive , etc.
Benvenuti nella terza repubblica, la strada è ancora lunga e irta di difficoltà, c’è tanto spazio per ulteriori peggioramenti.
Il Sindaco non ha mai preso una posizione e quindi, insieme ad altri che il ponte lo vogliono, come per esempio alcuni consiglieri comunali, rientra nel gruppo di quelli che non amano Messina.
Una certezza: un grande dubbio su tutto.
Un dubbio: strade, collegamenti, acqua, sicurezza, non adeguati. Se fosse così…per noi cittadini che succede ?
dr. Fazio, forse Le farebbe bene rileggersi la biografia di Enrico Mattei, allorchè descrive come rilancio’ l’ AGIP – Ente Statale. Le farà sicuramente bene, nel prossimo incarico che avrà (se lo avrà, beninteso).
Guai a dire che le infrastrutture sono inesistenti per fare il ponte, si viene cacciato,. Tutti venduti alla lega.
VEDO DI CHIARIRE MEGLIO LA MIA OPINIONE :
Premetto che non so se il dr. Fazio, per tempo ed avvalendosi dei normali canali istituzionali abbia o meno relazionato per iscritto nelle competenti sedi di Palermo, lo stato de facto del tracciato autostradale.
In ogni caso, il suo operato avrebbe potuto e dovuto essere improntato ad un maggior pragmatismo e rispetto dei ruoli. Voglio dire, in nessuna organizzazione Aziendale seria, puoi chiamarti fuori in situazioni di crisi : (e men che meno puoi rifugiarti nei ” a me non spetta, a me non compete” : devi invece dare il tuo contributo, proporre soluzioni, cercare comunque, di “essere presente”. Anche perchè, come DIRETTORE GENERALE, sei il suo portavoce ufficiale. In questo senso, il dr. Fazio avrebbe potuto esprimere un’idea di progettualità, promuovere delle sinergie di dialogo con altri Enti, adoperarsi per essere un momento di supporto , un facilitatore verso progetti di comune interesse. Pertanto : a questo punto, ripeto , a conclusione,la domanda : il dr. Fazio, ha o no compiuto tutti quegli atti che gli competono nella sua qualità di Direttore Generale del CAS , per evidenziare, per tempo e nelle sedi opportune, le condizioni in essere del tracciato autostradale (gallerie, ponti e svincoli vari ??? Resto in attesa di una risposta. Grazie.
L’autostrada A20 è inadeguata per per il Ponte?!? ma caro dr. Fazio la A20 è poco più di una “trazzera” oggi!!!!!! se il Ponte si farà (!!!) Mon c’è dubbio che autostrade e ferrovie si dovranno adeguare!!!!
Ma comunque, qualcuno mi sa dire in quale parte del mondo avete visto realizzare prima le infrastrutture in genere nei territori e poi i ponti?!?????
Intanto i lavori lì incominceranno a terra e vai con i primi 10 miliardi, poi il ponte non si farà e diventerà una delle opere incompiute italiane….Viva l’Italia.
Il Direttore Generale è stato certamente inopportuno ad esprimere un parere evidentemente distante dalla linea dettata (come in ogni Azienda e Istituzione) dal CdA. Il Direttore Generale dovrebbe attuare al meglio la linea scelta dal CdA.
Tuttavia, il decisionismo di Schifani si presta a critiche: una così rapida epurazione (chiamiamola con il suo nome) era così necessaria ?
La claque pro ponte in azione
HA RAGIONE FAZIO CHE CI HA VISTO LUNGO LA CITTà DI MESSINA NN è PRONTA PER IL PONTE