Ok dal Parlamento europeo. La soddisfazione di Germanà (Lega) e Siracusano (Forza Italia)
Nelle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), che collega oltre 420 grandi città dell’Ue, anche un riferimento all’attraversamento dello Stretto e al ponte.
“Bene l’ok da parte del Parlamento europeo alle linee guida della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), che includono anche un aspetto relativo allo Stretto di Messina, permettendo così di accedere ai finanziamenti europei”, ha commentato il senatore messinese Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama. “Tra i punti – continua Germanà – si aggiunge infatti al cosiddetto corridoio ‘Scandinavo-Mediterraneo’ un ‘collegamento fisso o un ponte’ per collegare Villa San Giovanni a Messina. Un tassello importante nella giusta direzione portata avanti con forza dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dalla Lega”.
Nell’immediato non cambia nulla, forse in prospettiva, con quest’inserimento. Chiarisce Eddy Liegeois, a capo della direzione Mobilità della Commissione europea, in una nota inviata alla deputata di Alleanza verdi e sinistra Rosa D’Amato: “Il fatto che l’opera sia inserita nel Ten.t non significa che saranno allocate risorse specifiche da parte dell’Unione Europa. Dipenderà dal rispetto delle regole Ue e del Ten-t in materia” (fonte “la Repubblica”).
Siracusano: “L’Europa ci incita ad andare avanti”
“Il via libera da parte del Parlamento europeo alle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), che comprende ufficialmente anche il Ponte sullo Stretto di Messina, è un’ottima notizia per la nostra comunità nazionale e per chi, la stragrande maggioranza degli italiani, ritiene questa infrastruttura indispensabile per lo sviluppo del Paese e del Mezzogiorno”, dichiara Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
“L’Europa – aggiunge Siracusano – sostiene il progetto del governo Meloni e incita l’Italia ad andare avanti nel perseguire la realizzazione di questa grande opera. Chissà cosa diranno i signori del ‘no’: quelli che ideologicamente si oppongono da decenni al Ponte sullo Stretto e quelli che dopo aver preso i voti invocandolo adesso cambiano inspiegabilmente opinione preferendo la logica oscurantista a quella che invece ci proietterebbe in un futuro pieno di opportunità”.
L’Europa non sostiene un bel niente, potrebbe (al condizionale) finanziare una parte degli studi relativi al progetto (quindi sono ancora da compiere?), NON la costruzione.
Gli ideologi del ponte, negli ultimi giorni, presi dalla disperazione e dalla rabbia per una figura barbina interplanetaria, le sparano sempre più grosse convinti che qualcuno le prenda per buone. Germanà ha perso ogni briciolo di credibilità e con lui tutti gli emeriti professionisti apparsi negli ultimi tempi col cappello in mano
Il ponte inserito nella linea T-In come le figurine Panini.Buona notizia.
I no pontisti,con caparbietà e per ideologia, non si rendono conto che non possono frenare lo sviluppo economico di una nazione e del mondo. Essere contrari all’alta velocità o capacità e alle infrastrutture significa relegare il proprio Paese alle nazioni più arretrate del mondo. È sacrosanta aspirazione dell’umanita’ di migliorare il clima della terra, ma come si può convincere le nazioni più popolose del mondo ( Cina, India, Africa e delle Americhe) rette da regimi autoritari, a mitigare l’inquinamento delle loro industrie ?
L’Europa ci incita ad intervenire anche sul debito pubblico, quella sì tappa fondamentale per il nostro futuro, però nessuno si azzarda a dire la verità agli italiani, ovvero che si prospettano grandi sacrifici per noi, mentre per loro che useranno la UE come capro espiatorio un bel 5% da Unicredit come interesse sul c.c. Per adesso solo alla Camera, ma quanto prima anche al Senato.
Addio alla tassazione degli extra profitti bancari e benvenuto agli extra interessi sui c.c.
Questo per dire cosa?
Che i problemi veri non li vuole affrontare nessuno e che dall’Europa ascoltano solo quello che conviene loro.
Giorni fa hanno installato le nuove pensiline. Mi sono piaciute, funzionali per altro, cosa rara. Ecco io i miei soldi vorrei venissero spesi per opere fossero anche piccole ma che migliorano il mio quotidiano.
In primis la sanità.
Cari onorevoli, parlate troppo e concludete nulla.
Il mio voto mai.
Germanà pensa solo agli interessi politici suoi e del suo capo, di Messina non gliene frega nulla… Poi la Siracusano lasciamo perdere…
Pariter pecunia deficit…
Nelle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), dell’Ue, c’e’ anche il riferimento al ponte.
Si è vero ! E’ stato inserito su richiesta dell’Italia, ma solo questo ! Punto e basta ! Nei fatti veri e verificabili l’unica opera italiana finanziata nel TEN-T europeo (con tanto di nome nero su bianco !) è il traforo del Brennero. Nient’altro e nemmeno un euro è programmato per il ponte . Solo una richiesta italiana che per adesso non ha il benché minimo seguito. I documenti sono documenti e basta saperli leggere. Tutto il resto solo chiacchiere e falsità per illudere coloro che sono facili da illudere. Io mi attengo ai fatti e documenti ufficiali. Inutile inseguire i proclami di questo o di quel politicante di mestiere. Come sempre i nodi veri verranno al pettine ed anche ……….le figure barbine !!!!!
Mi dispiace per i NO ponte, ma l’opera si farà e voi potete solo sperarne e sognare di restare ancora all’età della pietra.