Pugliese: il ministro ha risposto a un'interrogazione sulla mobilità da/verso la Sicilia, sulla sponda calabrese più utile ammodernare la Reggio-Taranto
L’ex presidente dell’associazione Basta vittime sulla Statale “106”, Fabio Pugliese, ne è sicuro: i soldi per il Ponte sullo Stretto sarebbero sprecati, anche perché forse servirà alla Sicilia ma, a suo avviso, alla Calabria no di certo.
“Ho molto apprezzato la scelta del neoministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, di pubblicare sul sito ufficiale del ministero le risposte alle interrogazioni parlamentarti poste nel question time che si è svolto nell’Aula della Camera dei Deputati – scrive Pugliese” .
Tra quelle presenti, che ogni cittadino può leggere sul sito, mi ha molto colpito la risposta fornita all’interrogazione dell’onorevole Prestigiacomo in ordine alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. “Quanto alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina – afferma il Ministro Giovannini – ho già avuto modo di evidenziare come la complessità dell’opera non risulti compatibile con la tempistica di realizzazione degli interventi ammissibili a finanziamento con le risorse del Recovery Fund. Per la verità il Ministro ha aggiunto che sono in corso gli approfondimenti necessari sulle diverse soluzioni e nelle prossime settimane verrà elaborata una relazione che sarà presentata al Parlamento al fine di aprire un dibattito pubblico efficace e proficuo. “
Rispetto a tutto questo vorrei brevemente avanzare alcune considerazioni. La prima importante considerazione è questa: nella sua risposta all’On. Prestigiacomo il Ministro Giovannini sottolinea quanto il ponte sullo Stretto di Messina risponda squisitamente «alla domanda di mobilità da e per la Sicilia». Finalmente un Ministro onesto che mette in chiaro un fatto evidente e non compreso da chi è stupido oppure, ancor peggio, in malafede. Pertanto è giusto ribadire ed evidenziare che il ponte sullo Stretto di Messina non è mai stato, non è oggi e non sarà mai una priorità infrastrutturale per la Calabria – così Fabio Pugliese -. Si tratta di un’opera che costerà almeno 4 miliardi di euro per realizzare 3,5 chilometri di ponte che ogni cittadino calabrese riuscirà ad attraversare solo dopo aver pagato un pedaggio. Sarebbe bello se potessimo fare sul tema un referendum per chiedere ai cittadini calabresi se desiderano il Ponte sullo Stretto di Messina oppure, con le stesse risorse, la realizzazione di almeno 200 chilometri di strada Statale 106 su un tracciato ex novo ammodernato a 4 corsie (due per senso di marcia, con spartitraffico centrale), per capirne l’esito!».
Nella visione di Pugliese, sussiste comunque una seconda considerazione «ancora più amara: restando fermi alle informazioni che abbiamo oggi, dal Recovery Fund la Calabria otterrà, in termini di infrastrutture, solo la realizzazione della linea di alta velocità/alta capacità Salerno – Reggio Calabria. Già questa è una enormità che non può non indignarci tutti! Diventa ancor peggio se consideriamo che – come ha spiegato a buona ragione nelle scorse settimane il Prof. Francesco Russo – questa linea non è assolutamente una vera alta velocità/alta capacità… L’ultima considerazione riguarda, invece, la prospettiva. Il Recovery Fund – argomenta il fondatore di ‘Basta vittime’ – nasce con lo spirito di far diminuire il divario oggi esistente tra le diverse regioni europee. Io mi chiedo quale sarà, tra 5 anni, il divario tra la Calabria e le altre regioni italiane dopo che sugli oltre 27 miliardi di euro destinati alle infrastrutture nella nostra regione non saranno investiti neanche 500 milioni di euro che andranno poi a finanziare solo la linea ferrata tirrenica. Così facendo è inutile spendere i soliti paroloni sul rilancio del Sud e della Calabria. Per non parlare dell’intera costa jonica calabrese ormai destinata ad un sempre crescente spopolamento e, quindi, ad un futuro sempre più povero, incerto e marginale».
Secondo questo Pugliese il ponte giova solo alla Sicilia. Così come ogni opera da lui vagheggiata gioverebbe di conseguenza solo ai calabresi di una regione che si sta spopolando. Non gli viene neppure in mente che fatto il ponte sarebbe abbastanza naturale e investimento naturale, a completamento necessario di un opera realmente costosa, migliorare strade e ferrovie da Napoli verso il ponte stesso. Se poi a ponte fatto non venisse programmato un tale miglioramento, i responsabili sarebbero a buona ragione tacciati di imbecillità e cecità.
Il diniego di Giovannini purtroppo è però fondato: I tempi del ponte non sarebbero compatibili con progetti che non è previsto si estendano per tempi così lunghi. Quindi la palla torna al governo nazionale. Purtroppo il sud non si muove mai unitariamente, a differenza del nord, quando ci sono da ottenere i finanziamenti pubblici e difficilmente potrà mai ottenere gli stanziamenti necessari per il suo ammodernamento, che verranno invece profusi per esempio per qualche altra faraonica autostrada senza utenti in padania: In sostanza manca al sud la solidarietà del resto d’Italia, quella solidarietà che invece i tedeschi hanno sia pure borbottando manifestato quando si è trattato di risollevare l’economia delle loro regioni orientali.
Si all’aeroporto del Mela……!!!! Poiché il ponte servirebbe solo alla Sicilia….spendiamoli in Sicilia questi soldi non in Calalia…..
È normale che ognuno tiri l’acqua per il proprio mulino e che quindi pugliese definisca il ponte strategico solo per la Sicilia. In fin dei conti è la normale mancanza di riconoscenza di molti calabresi che lavorano e studiano a Messina. Basti pensare alla facoltà di medicina.
Daccordo con Saro G. realizziamo l’aeroporto del mela…bastano 250 milioni di euro.
Pensate, se i nostri politicanti proponessero un azionariato popolare di 500 euro pro quota di investimento, con i soli abitanti della provincia di Messina 600.000 recupereremmo da soli il finanziamento. Tra la popolazione aderente ed i residenti messinesi nel mondo faremmo un aereoporto di lusso !!!
Ma non si pensa all’indotto che Il ponte potrebbe generare al sud tra occupazione nella realizzazione, commercio e turismo oltre a potenziare tutte le vie di comunicazione dalle autostrade alle ferrovie, finalmente assisteremmo ad un rilancio del sud e stiamo ancora a discutere? Proprio al sud?
E dire che c’è sempre qualcuno che parla di conurbazione. Con questi personaggi ……solo lotta politica becera.
Vorrei proprio capire il parere dei politici siciliani che rappresentano milioni di siciliani coloro i quali hanno mandato di essere rappresentanti nelle opportune sedi istituzionali. Con queste risorse dall’Europa il ponte di Messina deve essere realizzato. Il corridoio nord sud termina in Sicilia non in Calabria. Il ponte con la realizzazione dell’alta velocità quella vera, termina con l’attraversamento velocità freccia 1000 Italo proprio in Sicilia. Le risorse dell’Europa sono destinati proprio in quella area del Paese che di infrastrutture sono inesistenti. Quindi le regioni più interessate cioè Calabria e Sicilia devono vendicare le risorse per ammodernare questa area deserta e prive di infrastrutture. La parola deve passare ai politici che rappresentano queste due regioni