"Il ponte tra Messina e Reggio c'è e si chiama turismo"

“Il ponte tra Messina e Reggio c’è e si chiama turismo”

Marco Olivieri

“Il ponte tra Messina e Reggio c’è e si chiama turismo”

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mercoledì 03 Luglio 2024 - 08:47

Il sindaco e l'assessore Caruso sul II Meeting: "19 buyer hanno conosciuto le bellezze dei territori per potere vendere i pacchetti turistici nel mondo"

MESSINA – “Abbiamo fatto un passo in avanti significativo nel segno dell’area integrata dello Stretto. Con la seconda edizione del Meeting del turismo, Messina e Reggio Calabria hanno rafforzato la loro intesa. Abbiamo creato un ponte virtuale e le nuove rotte di Ryanair a Reggio rapppresentano una grande opportunità pure per Messina”. Così il sindaco Federico Basile commenta gli esiti del Meeting del turismo, con il protocollo d’intesa tra le due città dello Stretto.

Dal 23 al 29 giugno, 22 buyer turistici italiani, europei e internazionali, molti dei quali in arrivo grazie ai nuovi collegamenti aerei di Ryanair, partner dell’iniziativa, si sono divisi tra Reggio Calabria e Messina per valutare e programmare, tramite visite sui posti, workshop e spazi commerciali, possibili pacchetti per le due aree metropolitane dello Stretto. E si sono immersi nei territori, facendo alcune esperienze d’obbligo per i turisti. Tour operator dalla Germania, Finlandia, Norvegia, Brasile, Stati Uniti, Ungheria e Romania, tra i vari Paesi, hanno conosciuto Messina e Reggio grazie a una serie di escursioni.

Sottolinea a sua volta l’assessore alla Cultura e al Turismo Enzo Caruso: “Nella seconda edizione abbiamo voluto estendere la nostra azione all’intera area integrata perché lo Stretto è conosciuto universalmente come lo scenario di Ulisse ed è legato al mito di Scilla e Cariddi. Basta poco per far comprendere la sua importanza. Al contrario, è poco conosciuto il territorio delle due coste da parte di tour operator internazionali che organizzano itinerari turistici e culturali. Invece di andare a una fiera, presentando il territorio tramite depliant e videoclip, si è pensato a una formula che facesse conoscere i nostri territori direttamente. Il cosiddetto turismo esperenziale è questo: fare escursioni che solo in queste terre si possono fare”.

“Venti operatori locali di Messina hanno incontrato i buyer, tanti altri non hanno colto l’opportunità”

Continua Caruso: “I tour operator, provenienti da tutto il mondo, sono rimasti estasiati e fortemente coinvolti da questo viaggio nelle due coste. Messina con le sue bellezze architettoniche e ambientali. I suoi laghi. La caccia al pescespada. Le fortificazioni. I colli peloritani. E, dall’altra parte, Reggio con i suoi borghi, come quelli di Scilla, Roccella, Geraci. Ed è stata l’occasione pure per apprezzare i musei di Messina e Reggio. Il museo regionale di Messina con il Caravaggio e Antonello. E sull’altra sponda quello con i Bronzi di Riace. In più, abbiamo offerto la possibilità ai nostri operatori locali di presentare i loro servizi e le loro offerte, a Messina e a Reggio, direttamente ai tour operator internazionali. Non tutti l’hanno colta. Ed è un peccato”.

Spiega l’assessore: “Un tour operator che vuole organizzare un itinerario suLla nostra città, o sulla nostra area, ha la necessità di conoscere gli operatori locali. Dal trasporto e la ricettività alla ristorazione e le guide turistiche. Presentarsi direttamente, in modo gratuito, avrebbe dato, non solo ai venti che hanno aderito, ma ai tantissimi altri che non hanno colto l’opportunità, l’occasione per farsi conoscere e mettersi a disposizione di questi buyer internazionali. Anche con l’inserimento in una mailing list, aumentano le possibilità di far conoscere all’estero i nostri territori”.

Matrimoni, c’è chi cerca la location speciale

E ancora: “Tra questi buyer, ce n’erano alcuni interessati a location per matrimoni internazionali. Persone facoltose che vivono in Cina o in Europa, sempre di più, decidono di sposarsi in Italia. E la ricerca di luoghi particolari, di scenari suggestivi, porta qui tantissima economia sul territorio. Un’opportunità in più”.

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4 commenti

  1. Caruso parlaci dell’acqua per prima e poi parla di turismo

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  2. Ma se non c’è un hotel degno di questo nome in città (a parte il Capo Peloro) come si vuol fare turismo organizzato? Ah dimenticavo, l’assessore Caruso ha detto che non ce n’è bisogno

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    1. Marco Olivieri 3 Luglio 2024 11:55

      Buongiorno,
      veramente in diverse interviste ha detto il contrario.
      Cordiali saluti

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  3. Messina e Reggio con le loro province si devono unire in una regione autonoma. Le due aree metropolitane dello Stretto contano complessivamente circa 1.300.000 ab. L’area delllo Stretto ha problemi comuni nelle due sponde, è un territorio unito da tradizioni ed ogni giorno è attraversato da migliaia di pendolari. Creare la regione dello Stretto porta comandi, istituzioni e dirigenze sul territorio, togliendo la mortifera dipendenza da terze città lontane, che ha avuto come conseguenza spopolamento e disoccupazione. Basta pensare che il solo depredamento di Messina dei suoi comandi storici, delle dirigenze e degli uffici, ha portato la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e conseguentemente di abitanti. La regione dello Stretto costituirebbe una media regione italiana, come la Liguria ad esempio.

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