L'iniziativa a Palazzo Zanca di "Invece del ponte": "Un'opera dannosa per Messina e senza copertura finanziaria. Siamo studiando la battaglia legale punto per punto"
MESSINA – Più che una conferenza stampa, un’assemblea pubblica per dire “no” al ponte. Un’affollatissima iniziativa, nel Salone delle bandiere di Palazzo Zanca, del comitato “Invece del ponte”. Si sono alternati, con Elio Conti Nibali e Laura Giuffrida a introdurre e coordinare, l’economista Guido Signorino, l’ingegnere Sergio De Cola e l’avvocato Carmelo Briguglio, legale di molti espropriandi.
Se Laura Giuffrida ha definito “il ponte un incubatore d’incubi, altro che sogni”, Elio Conti Nibali ha evidenziato l’importanza d’osteggiare “un’opera costosa e dannosa. I tavoli d’interessi a Roma non ci interessano. Chi ha ruoli politici sappia che non può farsi rappresentanti di mendicanti. Qua c’è una comunità di cittadini con la schiena dritta”. E ha aggiunto Signorino: “Ci fanno credere, compresa la boutade sugli espropri, che sia cosa fatta. Abbiamo uno spazio minimo, come cittadini, e ce lo prenderemo tutto, con le nostre osservazioni, per fare una battaglia legale. Entrando nel merito delle cose, dimostreremo che il ponte è incompatibile con gli interessi della città e con lo sviluppo”.
L’ex assessore e vicesindaco ha lamentato “la mancanza di trasparenza sul progetto. Un progetto che non ha copertura finanziaria e che è antieconomico. Sul piano tecnico De Cola, da ingegnere, e Briguglio, da avvocato, sono pronti a confutare le tesi pro ponte. Io, sul piano costi/benefici, ho grandi perplessità sull’opera, vecchia di cent’anni e non spendibile per il territorio”.
La nota di Invece del ponte
Ecco che cosa scrive lo stesso comitato: “Un salone, ancora una volta, gremito e particolarmente attento ha preso atto oggi delle enormi lacune del progetto cosiddetto “definitivo” per il ponte sullo Stretto di Messina e del preoccupante silenzio dell’amministrazione comunale che suona quasi come un segnale di resa.
In apertura, Laura Giuffrida ha ringraziato i tantissimi cittadini che veicolano informazioni corrette,
contrastando l’imponente propaganda che mira a disinformare.
Elio Conti Nibali ha stigmatizzato il diniego ricevuto da Invece del ponte a partecipare al tavolo
tecnico indetto dalla nostra amministrazione, quando invece la sindaca di Villa San Giovanni ha
richiesto espressamente ai cittadini e alle associazioni di partecipare con contributi e proposte.
“Cosa dirà il Sindaco di Messina alla Conferenza dei servizi il 16 aprile a Roma, accetterà le decisioni
che gli verranno comunicate”? Guido Signorino ha poi ribadito la carenza e contraddittorietà dell’analisi costi/benefici, rilevando tra l’altro la completa assenza dell’analisi finanziaria dell’opera, la mancata copertura del costo totale dell’investimento, il crollo dei posti di lavoro propagandati, da 140 mila a 2.645 nuovi occupati”.
I rilievi dell’ingegnere De Cola
“Particolare attenzione è stata rivolta all’assurdità dei dati trasportistici, in particolare dall’assunto secondo cui il ponte cancellerebbe totalmente i traghetti sullo Stretto, smentito più volte, anche alla Camera dei deputati, dagli stessi armatori privati”.
E ancora: “Sergio De Cola ha lasciato letteralmente sbalorditi i presenti raccontando, documenti alla mano, solo alcune delle assurdità ritrovate tra le pagine dei documenti consultati. Gli elaborati che accompagnano il progetto sono pochi rispetto all’imponenza dell’opera, e il presunto aggiornamento è solo un continuo rinvio al progetto esecutivo. Si fa riferimento a piani urbanistici e programmi ormai inesistenti o fortemente modificati. Tra i tanti, il Piano regolatore del porto, approvato nel 2019; i progettisti non sanno nemmeno che esista e si riferiscono al piano previgente. Si utilizza per le ferrovie un sistema di “controllo marcia/treno” che, è scritto nelle carte, “non può essere utilizzato durante il transito su ponti in ferro”. In conclusione è toccato all’avvocato Carmelo Briguglio far riferimento al presunto avviso di ieri per l’avvio delle procedure di esproprio”.
Continua la nota: “Un avviso che scopre un clamoroso buco nel percorso fin qui seguito: ad oggi non è mai stato apposto nessun vincolo su tutte le aree interessate al percorso della ferrovia dal centro città fino alla zona sud. Tutto ciò conferma una impostazione davvero approssimativa che risponde a obiettivi che la città e chi l’amministra non può assecondare. “L’avviso, ha concluso Briguglio, lungi da apportare novità, aggiunge ulteriore incertezza all’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess”.
Gli agiati proprietari di seconde terze case a Torre Faro e Ganzirri hanno una potenza mediatica notevole. Si vede che sono ammanicati bene. Giova però ricordare che il ponte è un’opera di importanza epocale per tutto il Mezzogiorno e che quindi i loro interessi particolari sono ben poca cosa rispetto al bene comune. Saranno indennizzati e potranno rifarsi al meglio, senza dover bloccare lo sviluppo di un’intera macroregione del Paese
Sciocchezze
Opera al momento non necessaria in quanto sarebbe una cattedrale nel deserto…..ed anche sul mare. Utilizziamo i fondi x il miglioramento antisismico della città x implementare e migliorare autostrade, collegamenti ferroviari e flotta navale FS. Il ponte non farebbe altro che aumentare l’inquinamento ambientale ed acustico in quel pregiato e delicato ecosistema diventando il nuovo viale Boccetta.
Questi imbonitori padani, sicuri della naturale propensione meridionale a mendicare sussidi, lavoro, prebende e soprattutto a tacere, propongono un progetto basato su un principio filosofico: intanto cominciamo, poi si vede di risolvere tutti i problemi.
Non mi pare si faccia così nemmeno quando si alza un muro di cinta di un metro e mezzo di altezza. E qui si parla di 14 miliardi di Euro di soldi nostri!!!
Che faccia ci vuole per insistere su questa indecenza quando, notizia di ieri, siamo in assoluta emergenza idrica. La sanità è al collasso e le infrastrutture sono fatiscenti.
VERGOGNA!