“Il porto proibito”, storia di mare, di vita e di poesia

“Il porto proibito”, storia di mare, di vita e di poesia

Pierluigi Siclari

“Il porto proibito”, storia di mare, di vita e di poesia

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domenica 08 Marzo 2020 - 08:00

Il porto proibito, romanzo a fumetti scritto da Teresa Radice e disegnato da Stefano Turconi, vincitore del Premio Gran Guinigi e del Premio Attilio Micheluzzi, si colloca nella tradizione delle storie d’avventura marinaresche, pur spostandone con originalità i confini.

Dal Siam all’Inghilterra e viceversa

La storia inizia nel luglio del 1807 con un ragazzo che si risveglia su una spiaggia del Siam. Ricorda solo il proprio nome, Abel, e di essere sopravvissuto a un naufragio. Il capitano dell’”Explorer” lo prende sotto la propria ala, riportandolo in Inghilterra e promettendo di aiutarlo a ritrovare la memoria.

A bordo, Abel non è solo un passeggero, ma deve lavorare, come tutti gli altri, per guadagnarsi il trasporto. Sorprendendo prima di tutto sé stesso, Abel padroneggia ogni attività da portare a termine, e sa suonare meravigliosamente il violino. I marinai più esperti intuiscono – ma il lettore c’era già arrivato – che il ragazzo deve nascondere un mistero.

Il porto proibito

La seconda parte de Il porto proibito, ambientata a Plymouth, porta verso la soluzione di tale mistero (di cui ovviamente non anticipiamo nulla). La solitudine e la confusione di Abel si incrocia con il dramma delle giovane sorelle Stevenson, gettate nel disonore dal presunto tradimento del padre verso la patria, e con il triste passato della bella Rebecca Riordan, proprietaria di una casa di appuntamenti.

Presa consapevolezza di sé, Abel sarà chiamato a un nuovo viaggio, per portare a termine, ancora in Siam, il compito che gli è stato assegnato.

Tanti tipi di viaggio

Il viaggio proposto dall’opera, come si può immaginare, non ha solo connotazione fisica. Se il rapporto col mare è allegoria di quello con il proprio io e con gli altri (come spiega il capitano Nathan McLeod), anche il viaggiare è molto di più di andare da A a B; è ricerca di un qualcosa che non è detto si trovi, né si capisca, ma rimane la certezza di come il porsi domande permetta di spostarsi in avanti.

Tra colpi di cannone e poesia

Il porto proibito propone tante classiche scene d’avventura, da momenti di navigazione all’immancabile battaglia a colpi di cannone con tanto di abbordaggio finale. A queste però si uniscono momenti introspettivi che portano avanti la ricerca di cui sopra; riflessioni e dialoghi che non diventano mai retorici, e che vengono accompagnati dalle poesie di Coleridge, Wordsworth e Blake, e dalle parole di Shakespeare tratte da La tempesta. L’accurata bibliografia permetterà al lettore di recuperare in versione integrale queste fonti, e di scoprire le canzoni citate durante i momenti di navigazione e di festa.

Il porto proibito

Conosciutisi per lavoro e diventati compagni di vita, Teresa Radice e Stefano Turconi, oltre alle numerose storie prodotte per il settimanale Disney “Topolino”, prima de Il porto proibito avevano realizzato Viola Giramondo, premiato sia in Italia che in Francia.

Con gli “appunti di navigazione” che chiudono l’opera, i due artisti mostrano, oltre alla propria, autentica, passione per il viaggiare, l’attenzione ai dettagli che caratterizza un metodo di lavoro; soddisfacendo attraverso schizzi di preparazione la curiosità di chi vuol saperne di più su cosa precede il prodotto finito.

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