Il presidente Cardile difende il Consiglio: "Caro Cateno non siamo sudditi"

Il presidente Cardile difende il Consiglio: “Caro Cateno non siamo sudditi”

Autore Esterno

Il presidente Cardile difende il Consiglio: “Caro Cateno non siamo sudditi”

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lunedì 24 Giugno 2019 - 13:16

"Il sindaco rispetti il ruolo dell'Aula che è stata eletta esattamente come lui"

Non siamo sudditi”, così conclude il presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile a nome dei colleghi dopo l’ennesimo attacco del sindaco.

Così come De Luca stesso è stato costretto ad ammettere, questo Consiglio Comunale è il più produttivo degli ultimi 15 anni e ciò è dovuto alla qualità e alla serietà di chi lo compone- scrive Cardile- Sono state decine le delibere votate in tempi più che europei e in molte di queste l’intervento dei consiglieri è stato determinante per correggere e migliorare gli atti deliberativi proposti dalla Giunta, anche sotto il profilo tecnico e giuridico. A ciò si aggiungano le tante delibere di matrice consiliare. È ormai fin troppo evidente che il Sindaco risulta allergico al dissenso e anche al semplice confronto democratico e quando si registrano posizioni differenti denota una evidente fragilità, attaccando tutti anche con toni molto pesanti e assai poco confacenti al suo ruolo istituzionale

Cardile definisce offensive le ultime affermazioni di De Luca volte a “ricattare” l’Aula con le consuete minacce di dimissioni e ricorda al primo cittadino il senso di responsabilità dimostrato in questi mesi dai consiglieri che hanno votato una serie di atti nell’interesse della città.

Difendo il loro sacrosanto diritto di apportare le modifiche ritenute necessarie alle delibere proposte all’Aula dalla giunta, per lo stesso principio democratico che il Sindaco sbandiera continuamente: anche il Consiglio Comunale è stato eletto dai Cittadini. Anzi dal punto di vista numerico l’organo consiliare è certamente più rappresentativo in quanto i consiglieri sono stati votati dal 45% dei cittadini. Il Sindaco, da bravo stratega politico quale sostiene di essere, avrebbe dovuto immaginare che nessuna delle sue liste avrebbe superato lo sbarramento del 5%. Oggi, dunque, non può pensare di avere “dei sudditi” tra i banchi del Consiglio Comunale, degli yes men che rinuncino al loro diritto-dovere di esercitare il ruolo che la legge attribuisce loro in virtù del consenso elettorale”.

Cardile conclude invitando il sindaco a mostrare rispetto nei confronti dei Consiglieri Comunali e delle loro prerogative e funzioni di controllo ed indirizzo.

R.Br.

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