“Il taglio”: brexit, amore e working class

“Il taglio”: brexit, amore e working class

Pierluigi Siclari

“Il taglio”: brexit, amore e working class

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venerdì 08 Maggio 2020 - 08:00

"Il taglio", romanzo breve dell’inglese Anthony Cartwright, si colloca a ridosso del referendum sulla brexit svoltosi nel giugno del 2016

Il taglio, romanzo breve dell’inglese Anthony Cartwright, si colloca a ridosso del referendum sulla brexit svoltosi nel giugno del 2016.

Grace Trevithick è una documentarista free-lance, già premiata per un reportage sui Balcani, che decide di sondare l’umore dell’elettorato di Dudley, contea delle West Midlands, a metà strada tra Birmingham e Wolverhampton.

Il taglio - copertina

<<Ne abbiamo le tasche piene>> le dirà Cairo Jukes, il primo ad accettare di rispondere alle sue domande. L’intervista diventerà virale, e soprattutto sarà il primo contatto tra Grace e Cairo, destinati a innamorarsi.

Cairo, ex-pugile (che però, nonostante i circa quarant’anni, non esclude di tornare a combattere), è il principale personaggio de Il taglio. Come pugile, ma anche come uomo, è uno che ha perso pur senza mai essere stato davvero battuto.

C’è tutta una storia di uomini che si sono fatti picchiare fino a perdere i sensi, solo per pagare l’affitto, per mettere del cibo in tavola, una delle tante storie sepolte sotto l’affitto. Dice a sé stesso che fa parte di una fiera tradizione di Dudley.

Non è certo un intellettuale, Cairo, ma ha frequentato a lungo il locale circolo di storia, ha ascoltato e letto, ha le sue opinioni e sa come esporle. Solo che in genere lo fa al pub, improvvisando. Capisce da subito che parlare con Grace è diverso. Sì, il documentario lo interessa.

Una classe operaia scomparsa

Non essendo riuscito a fare del pugilato un lavoro a tempo pieno, Cairo rappresenta anche la classe operaia, o meglio la sua scomparsa. Insieme a Luke, Alan e altri uomini e ragazzi del posto, più che produrre qualcosa, si occupa di demolire e smantellare, di “eliminare il ciarpame”, in cerca di quel po’ di metallo che è rimasto nei vecchi stabilimenti industriali.

Sono uomini che si ammazzano di fatica per una paga settimanale che nel peggiore dei casi sarà inferiore agli accordi, nel migliore permetterà un paio di pinte in più del previsto. Uomini tutta la vita sotto padrone e, come dice la madre di Cairo, <<I padroni sono tutti uguali>>.

Una intera regione messa da parte

La donna, però, si sbaglia, almeno in parte. Perché leggendo Il taglio si ha la sensazione che tutto, lì a Dudley, sia peggio che nelle zone più centrali (politicamente e culturalmente) del Paese. Detto che il romanzo di Cartwright non presenta “buoni” e “cattivi” ma persone reali, anche quelle che appaiono meno stimabili e simpatiche sono schiacciate, messe da parte. A Dudley, i potenti e i sottoposti condividono la stessa condizione e la stessa sensazione di non esistere per il resto dell’Inghilterra.

<<Il resto del Paese si vergogna di noi. In un modo o nell’altro, vorreste che scomparissimo. Andrà a finire che sorgeranno campi, che si costruiranno muri, aspetta e vedrai, e non sarà la mia gente a farlo, Grace, sarà la tua>>.

In questo contesto, le mani di Cairo e Grace che si uniscono rappresentano molto. Ci possiamo vedere un incontro tra diversità, la possibilità di riuscire a superare ogni problema, la speranza. E Cartwright ci porta a pensare che i due ce la possono fare, anche se in fondo sappiamo che i protagonisti de Il taglio hanno le stesse chance che avevano Romeo e Giulietta.

Il taglio - Lo scrittore Anthony Cartwright
Lo scrittore Anthony Cartwright

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