La compagnia Volere Volare celebra l’amore al Teatro Vittorio Emanuele
Contro l’angosciante rumore delle bombe al Teatro Vittorio Emanuele risuona l’amore. È andato in scena al Teatro di Messina “Un paese speciale”, lo spettacolo della compagnia Volere Volare, e promosso da Lions Club Messina Tyrrhenum, per raccogliere fondi finalizzati al sostegno dei profughi ucraini. Ma non solo, il ricavato servirà anche a sovvenzionare uno stage rieducativo per minori e giovani adulti entrati nel circuito penale minorile, grazie ad un protocollo d’intesa con i servizi sociali del Ministero della Giustizia.
Il filo rosso di “Un paese speciale”, il suo grande protagonista, è proprio l’amore. E, con l’obiettivo di celebrarlo, il Teatro di Messina si trasforma in “Un paese speciale”.
Un paese speciale
Un paese dove ognuno è speciale e unico, un paese sospeso, senza gabbie o lucchetti, ma solo musica. Un paese che sembra sereno, colorato, armonico, ma è in realtà privo di amore. Sarà un miracoloso elisir del dottore Dulcamara, sedicente medico, a stravolgere ogni cosa.
La sceneggiatura di Giovanna Manetto rivisita, infatti, “L’Elisir D’Amore” di Gaetano Donizetti. La regista ripropone personaggi e vicende dell’opera lirica composta nel 1832, rendendoli a noi più vicini, familiari, contemporanei. Tra un innamoramento e l’altro, incontreremo, infatti, anche una processione tale e quale a quella della Vara e un Sindaco così incredibilmente somigliante a Cateno De Luca. Tutti i personaggi, poi, sono cuciti addosso agli incredibili interpreti.
Volere Volare
La compagnia Volere Volare opera nel teatro dal 2016, senza scopo di lucro, ed è formata da interpreti diversamente abili e non. Il desiderio della Compagnia è vivere il teatro come uno strumento di inclusione e crescita, uno strumento d’amore.
L’impeccabile interpretazione degli attori ha entusiasmato il pubblico, lo ha fatto ridere, lo ha fatto commuovere, lo ha fatto cantare e ballare, emozionandolo sempre. E ha lasciato a tutti un’incredibile lezione sull’amore.
L’inno all’amore
Che cos’è l’amore, si domandano i protagonisti. Qualcuno, se non i poeti, è mai riuscito a spiegare cosa succede in fondo al cuore?
L’amore è un sentimento così inspiegabile e inafferrabile, che coinvolge tutti ma resta incomprensibile, che tormenta ma rende possibile l’impossibile. A volte non ricambiato (capita, insegna lo spettacolo, che qualcuno desideri solo te ma tu, purtroppo, desideri solo delle polpette mentre sei a dieta), a volte disperato, a volte improvviso, a volte un incastro perfetto (come per un Margarita che incontra un Angelo Azzurro, ci mostra ancora la storia). Ma se non è possibile trovare risposta alla domanda sull’amore, e se l’amore è un sentimento così complesso e spaventoso, una certezza c’è: nessuno può privarsene. Questo ci ha raccontato “Un paese Speciale”, tra i tanti applausi e la bravura dei suoi attori. Raccontando l’amore sul palco, l’ha portato anche tra il pubblico. È stato un inno all’amore non solo recitato ma anche incarnato, un messaggio d’amore diretto in prima persona a ciascuno dei presenti. Un atto d’amore che è sempre un grande atto di coraggio.
Così, infatti, si conclude lo spettacolo: “Ora io vorrei spiegare cosa è successo questa sera qui, qui e qui. Ma forse non ho bisogno di spiegarvelo. Voi lo sentite così come lo sento io, come lo sentiamo tutti. Anche questo è amore. Sì. Anche quello che noi abbiamo voluto trasmettere a voi. Solo un grande amore. Il nostro. Quello per la poesia, la musica, le parole, la vita, il teatro, il nostro paese speciale”.
Perché la guerra, in tutta la sua inaccettabile e tragica assurdità, è destinata a morire; invece l’amore no, quello è eterno, immortale, capace di abbattere ogni barriera. E i ragazzi di Volere Volare l’hanno insegnato.