“Il turismo è vivere, permetteteci realmente di farlo”: la ripartenza per i tour operator a Messina

“Il turismo è vivere, permetteteci realmente di farlo”: la ripartenza per i tour operator a Messina

Emanuela Giorgianni

“Il turismo è vivere, permetteteci realmente di farlo”: la ripartenza per i tour operator a Messina

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giovedì 02 Luglio 2020 - 07:10

Covid. Venuto a mancare il turismo internazionale, si punta su quello di prossimità, ma manca la socialità. Giacomo Chillè della Discover Messina Sicily ci parla della ripartenza tra proposte e difficoltà.

Discover Messina Sicily, dal 7 giugno 2012, si impegna a far scoprire le bellezze della nostra terra, Messina, Taormina e i luoghi più caratteristici della Sicilia, con un sistema innovativo di servizi turistici. Ma, come le altre realtà, è stata fortemente colpita dalla crisi del turismo generata dall’emergenza Coronavirus.

Sono tante le iniziative che si stanno realizzando per permettere una reale ripartenza del turismo, tra pacchetti, sconti, e voucher, come hanno dichiarato l’assessore Enzo Caruso, o l’assessore regionale Manlio Messina. Venuto a mancare il turismo internazionale, si punta su quello di prossimità, ma ciò che manca di più è la socialità, la possibilità di condividere davvero un viaggio, la leggerezza nel viverlo.

Manca la serenità dello stare insieme

L’ha spiegato Giacomo Chillè, presidente della Discover “grazie al lavoro certosino svolto con il mio team di 10 tour operator, puntando tutto sulla bellezza unica del nostro territorio stiamo provando a ripartire con il turismo locale, avendo perso quello internazionale, dopo aver dovuto fare ben 800 cancellazioni e veder andare in fumo anni di lavoro. Siamo partiti con le visite ai borghi e le diverse tappe di quattro passi per Messina, le passeggiate serali tra le bellezze della nostra città. Manca, però, la socialità, di cui il turismo vive, la serenità dello stare insieme, il contatto umano. Il problema sono le infinite restrizioni. La sicurezza viene prima di tutto, ma in Sicilia abbiamo ancora misure eccessivamente rigide rispetto alle regioni del Nord molto più colpite, dove è, ormai, per esempio, possibile circolare liberamente sui bus. Alcuni provvedimenti restano incomprensibili, domenica da Messina ci siamo recati a San Marco d’Alunzio, due pullman diversi per 40 persone, tutte munite di certificazione. A questo ritmo non c’è ripartenza”.

Le proposte

Nelle prossime settimane arriveranno le linee guida sulle varie forme di sostegno offerte da Comune e Regione. “Ci dovrebbero essere per noi dei voucher da parte della Regione, ma rischiamo sia troppo tardi perché siamo già in piena stagione; a settembre, di per sé e indipendentemente dal virus, c’è un grosso calo”.

Secondo Chillè quello di cui ci sarebbe bisogno è davvero poco, “come direbbe un bambino, un pensiero felice”. Questi interventi degli assessori, che si stanno muovendo per tutelare i bisogni degli operatori del settore, hanno bisogno di tempo e restano comunque in contraddizione con una politica regionale e un terrorismo dell’informazione che tende ancora a scoraggiare le partenze. “Chi vuole davvero partire con tutte queste limitazioni? Ai clienti venuti a visitare i borghi ho detto ‘voi siete degli eroi’. Vorrei che ci aiutassero, piuttosto, a tornare a vivere con leggerezza, da soli non possiamo liberarci della paura. Ci vuole il coraggio di riprendere a vivere. Dobbiamo superare la paura di vivere, è peggiore di quella di morire” dichiara Chillè.

Un po’ di speranza

Le tante norme di sicurezza scoraggiano le partenze e rendono impossibile valorizzare la magia della nostra terra. “Mancano le risorse, ma quello che serve davvero è un po’ di speranza, mettersi di fronte anche alla bellezza, non solo al dramma, promuovere la meraviglia e la sicurezza della nostra terra, perché la volontà di ripartire c’è, come la volontà di mettere fine a questo incubo – sottolinea ancora Chillè – questo è l’aspetto positivo. Il turismo è vita, e si vuole tornare a vivere, devono, però, permetterci davvero di farlo, e così sì che ci riusciremo”.

Un commento

  1. Carmelo Costa 2 Luglio 2020 12:25

    Una vacanza, una cena fuori, uno spettacolo, una semplice escursione sono un piacere. Con tutte queste assurde “regole” e paletti il piacere finisce e diventa uno stress continuo, e allora magari si evita. Condivido l’appello a “tornare a vivere”. Continuando così si morirà di inedia o di fame, altro che virus!

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