Il parlamentare Franco Rinaldi ha presentato un'interrogazione per conoscere i motivi per cui la delibera di giunta non sia ancora stata pubblicata sul sito ufficiale della Regione
Il presidente della Regione Rosario Crocetta quindici giorni fa aveva parlato di una delibera di giunta che assegnava i lavoratori Asu alla disponibilità dei Beni culturali. Una speranza per i precari che sembra si sia tradotta in un nulla di fatto. Della delibera di giunta non c’è infatti traccia nel sito ufficiale della Regione, così come fa notare il parlamentare Franco Rinaldi che ha presentato un’interrogazione per conoscere i motivi della mancata pubblicazione. Senza la delibera, “non è dato sapere a tutti i soggetti interessati di conoscere i criteri di assegnazione, non sussistendo neppure una graduatoria dei soggetti utilizzabili” – spiega Rinaldi che fa notare che “soltanto 48 LSU su 300 richieste in tutta la Regione saranno utilizzati nei siti dislocati in Messina e provincia”, dall’Associazione Penelope, la Coord. Solidarietà Sociale di Taormina, l’Associazione Volontariato “Croce Verde Taormina” Onlus, la Soc. Coop. Cais di Milazzo, la Soc. Coop. Il Quadrifoglio di Messina, la Soc. Coop. ISVIL di Gaggi e la Coop “A.L.A.” Alcantara Lavoro Ambiente di Taormina..
Rinaldi nell’interrogazione fa anche notare che nel bacino dei lavoratori destinatari del regime transitorio dei lavori socialmente utili rientrano anche circa 2000 lavoratori delle Cooperative, ai quali è stato erogato dall’INPS un sussidio di circa 450 euro al mese, con fondi della Regione: “Anch’essi, potrebbero essere utilizzati in maniera produttiva, attraverso l’applicazione delle normative vigenti sulla mobilità del precariato, offrendo a questo personale un vero contratto di lavoro anziché un sussidio che comunque continua a gravare sulle casse regionali”.
La delibera (fantasma) aveva già fatto discutere, considerata poco trasparente dal vice presidente dell’Ars Antonio Venturino e contestata anche dalla deputata Valentina Zaferana. Rinaldi chiede di sapere se “le medesime procedure di mobilità riguardano gli Uffici del lavoro di tutte le Province regionali e non soltanto alcuni di cui si ha notizia e se e quali iniziative sono state assunte o si intendano assumere per estendere l’utilizzo dei lavoratori ASU oltre che nell’ambito dei beni culturali anche in altri ambiti di competenza regionale come il turismo, l’agricoltura, il territorio ed il lavoro, al fine di aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi resi collettività e, nel contempo, offrire prospettive di stabilizzazione occupazionale ai soggetti precari utilizzati”.