Le segnalazioni dei cittadini non sono mancate. Le prime risalgono al 19 luglio del 2017. “Da allora – evidenzia un cittadino – non è stato eseguito alcun intervento. E la situazione è peggiorata”
MESSINA – Erbacce e rifiuti. Sono l’immagine della situazione di degrado in cui versa vico Pennisi, a Tremestieri. Una discarica abusiva, aggravata dalle condizioni del canale di deflusso delle acque del torrente Larderia. Il greto è invaso dalla vegetazione e dall’immondizia, compresi rifiuti speciali: due frigo fanno da “diga”.
Le segnalazioni dei cittadini non sono mancate. Le prime, di Giuseppe Certo, tramite posta certificata, risalgono al 19 luglio del 2017. “Da allora – evidenzia il firmatario della Pec – non è stato eseguito alcun intervento. E la situazione è notevolmente peggiorata”. La segnalazione era stata inviata a Messinaservizi, alla Polizia municipale, alla Protezione civile ed alla Circoscrizione. “I materiali di risulta – prosegue Certo – probabilmente contengono anche eternit”.
Per il resto c’è di tutto: mobili, elettrodomestici, spazzatura di diverso genere e vegetazione, che hanno ormai invaso la carreggiata, rendendo quasi impossibile il transito dei mezzi. A 20 mesi di distanza dalla prima segnalazione, viene chiesto nuovamente un intervento immediato per liberare quella strada che serve numerose abitazioni private.
“Inoltre – rimarca Certo – le griglie in cui dovrebbero convogliarsi le acque piovane e del torrente, sono totalmente ostruite dalla terra. Ad ogni precipitazione – prosegue – questo vico si trasforma in una fiumara provocando una situazione di emergenza e pericolo per le famiglie che abitano in questo zona”.
È una situazione veramente vergognosa, sembra una zona del terzo mondo. Nessuno si interessa e l’A. C. è assente, dovrebbero tutti vergognarsi. Ci vuole più vigilanza e dei cartelli di divieto di scarico e multe salate per i trasgressori e anche con delle telecamere. Inoltre bisogna risolvere il problema dell’acqua in vico Pennisi che viene dalla strada Larderia anche con poca pioggia si trasforma in torrente; problema ultratrentennale