L'Asp di Messina paga gli infermieri impegnati nel progetto di studio sulle aree a rischio, svoltosi nel 2013. Un'impasse giunta a conclusione con l'emanazione della provvisoria esecuzione da parte del tribunale di Barcellona. Ma l'azienda sanitaria paga anche le spese legali, e i sindacati dichiarano di voler scrivere alla corte dei conti.
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Pagati gli arretrati ai quattro infermieri di Milazzo che, nel 2013, avevano preso parte ad un progetto di studi sulle aree a rischio ambientale in collaborazione con l'Università degli studi di Messina. L'Asp, verso la quale si erano dirette le rimostranze del sindacato NurSind guidato da Ivan Alonge, aveva inizialmente rimandato la questione dei pagamenti all'Università di Messina generando così un impasse burocratica durata cinque anni.
Lo scorso aprile le ingiunzioni di pagamento, a seguito delle quali l'Asp aveva deciso di proseguire col ricorso. In aula l'azione legale intrapresa dal sindacato era stata condotta dall'avvocato Francesca Ferro.
Giunge adesso dal tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto l'emanazione della provvisoria esecuzione, a seguito della quale l'Asp di Messina ha saldato spettanze per 1.350 euro. Ma con il pagamento degli arretrati giungono anche le spese legali, pari a 992 euro.
“Abbiamo sempre ritenuto –Spiega Alonge– che il lavoratore non poteva subire i ritardi e le lungaggini burocratiche tra l’azienda e l’università. L’Asp avrebbe dovuto intanto pagare. E la giustizia ci ha dato ragione. Riteniamo che in questi 5 anni ci sia stato uno scarso interesse da parte dell’azienda a risolvere il via bonaria la questione, dimostrando poca sensibilità riguardo la situazione economica dei propri dipendenti. Non siamo degli amministrativi, ma riteniamo che il buon senso dovrebbe valere su tutto”.
Il NurSind adesso dichiara di voler segnalare la vicenda alla Corte dei Conti, all’Assessorato alla Salute e al Ministero.
Salvatore Di Trapani