Era accaduto tra il 3 e il 4 marzo, in piena notte. Orazio Famulari si stava recando a lavoro quando si è violentemente scontrato con un'automobile, all'incrocio sul Viale Giostra. Il furgoncino su cui viaggiava ha sbandato andando a schiantarsi contro il muro. Dopo settimane di agonia, il suo cuore ha cessato di battere.
E’ rimasto in agonia, appeso tra la vita e la morte per più di venti giorni, tra le cure dei medici e l’affetto dei famigliari. Sabato pomeriggio però il suo cuore ha smesso di battere. Orazio Famulari, fruttivendolo cinquantottenne, è deceduto nel reparto di rianimazione dell’ospedale Papardo.
Si trovava lì da diverse settimane, da quando era stato trasportato d’urgenza a seguito di un violento incidente verificatosi sul viale Giostra, la notte tra il 3 e 4 marzo. Erano infatti le 4 di mattina e Famulari era appena uscito di casa per iniziare la sua giornata lavorativa quando, proprio in prossimità dell’incrocio tra l’arteria di Giostra e il viale Regina Elena, ha impattato violentemente contro un’altra macchina. Il furgoncino su cui viaggiava, un Piaggio Porter, ha sbandato andando a schiantarsi contro il muro. L’altra macchina è rimasta distrutta.
Sul posto erano subito intervenute alcune pattuglie ed un’ambulanza del 118. Da una prima ricostruzione, alla base dell’incidente sembra vi sia un mancato rispetto del semaforo rosso. Le condizioni del cinquantottenne erano subito apparse gravi e per quasi tre settimane i medici hanno tentato il tutto per tutto per salvargli la vita. Fino a sabato pomeriggio quando Orazio Famulari ha esalato l’ultimo respiro. (Veronica Crocitti)