Da Messina ad Haiti per aiutare bimbi e ragazzi senza famiglia

Da Messina ad Haiti per aiutare bimbi e ragazzi senza famiglia

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lunedì 01 Luglio 2013 - 10:54

Sostegno a scuole e centri dei Salesiani con il Volontariato Internazionale. Tre anni dopo il terremoto, pasti sani, lezioni e accoglienza assicurata per quasi 600 beneficiari

Centocinquanta bambini dai 3 ai 15 anni che frequentano la scuola primaria, 150 bambini di strada che frequentano il Centro di prima accoglienza, 212 ragazzi di strada che frequentano il centro di formazione, 68 ragazzi che frequentano i corsi di alfabetizzazione, 9 tra insegnanti e dirigenti: sono quasi seicento i beneficiari dell’impegno della Caritas Diocesana di Messina Lipari S. Lucia del Mela ad Haiti.

“Il 12 gennaio 2010 – ricorda padre Gaetano Tripodo, direttore Caritas Messina – un gravissimo sisma ha colpito Haiti, provocando oltre 220.000 vittime, più di 300.000 feriti e un milione e mezzo di senza tetto. Caritas italiana e le Caritas diocesane sono subito intervenute. Tre anni dopo l’impegno prosegue”. Dal 2012, infatti, la Caritas collabora con il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) nel progetto “Stand-up Haiti 2, Azioni integrate di sostegno educativo, formativo e a favore dei giovani più vulnerabili di Port Au Prince”. Avviato a settembre dell’anno scorso, il progetto ha la durata di 12 mesi. Di cinquantamila euro il finanziamento della Caritas di Messina che lo sostiene interamente. Due le azioni realizzate con “Stand-Up Haiti 2”: il potenziamento della Scuola Presbiteriale di Notre Dame de Lourdes a Ba Fontaine, il miglioramento e il potenziamento dei servizi sociali e di accoglienza offerti dal Centro di Lakou. “Si tratta di interventi allo stesso tempo strategici e indispensabili. La povertà delle famiglie e la mancanza di risorse dello Stato rendono davvero difficile che la scuola primaria sia un diritto universalmente acquisito per i bambini di Haiti”.

Il tasso di alfabetizzazione per i maggiori di 15 anni è infatti del 65,3%. Solo il 68% dei bambini viene iscritto alla scuola primaria. E solo il 16.6% arriverà al quinto anno. Meno del 2% finirà la scuola superiore. Inoltre, l’88% delle scuole è privata. Tutto ciò in un Paese in cui più della metà della popolazione ha meno di 21 anni e il 30% ha tra i 15 e i 25 anni.

In questa situazione, è stata danneggiata dal terremoto la quasi totalità degli istituti dei Salesiani, presenti ad Haiti fin dal 1935, con la Scuola nazionale delle Arti e Mestieri, e negli anni successivi, con interventi a tutti i livelli di istruzione e formazione.

“I bambini e i giovani senza famiglia e non scolarizzati sono gli elementi più fragili dell’intera comunità. Tanto che spesso le famiglie più disgregate e più povere affidano ad altre famiglie i propri figli: in cambio della garanzia di un tetto e di un pasto, questi bambini devono provvedere ai lavori domestici. Di fatto, come denuncia il VIS, diventano dei veri e propri schiavi”. “Per questo – conclude padre Tripodo – pensiamo che l’impegno di Stand-Up Haiti 2 sia davvero irrinunciabile”.

A Citè Soleil, Comune considerato sia dalla popolazione haitiana sia dagli organismi internazionali e dalle Nazioni Unite la zona più degradata, misera e insicura dell’area, i Salesiani gestiscono, nel quartiere di Ba Fontaine, dal 2001, la Scuola presbiteriale di Notre Dame de Lourdes.

Il VIS e Caritas Italiana hanno avviato un progetto di ricostruzione della Scuola, così da offrire alla popolazione di Citè Soleil una struttura adeguata all’insegnamento per i bambini della scuola elementare e della scuola dell’infanzia. La prima azione del progetto “Haiti Stand-Up 2”, sostenuto da Caritas Messina, integra e completa questa iniziativa fornendo, per un verso, attività di aggiornamento e riqualificazione degli insegnanti e, per altro verso, garantendo materiale didattico e un pasto completo ed equilibrato per i bambini.

I Salesiani svolgono una attività di protezione e tutela dei giovani a rischio anche in un altro quartiere difficile di Port Au Prince, il quartiere Le Saline, con il progetto Lakai-Lakou dedicato all’accoglienza e alla rieducazione dei bambini di strada, un fenomeno comparso alla fine degli Anni Ottanta e che non accenna a diminuire. Due le strutture gestite dai Salesiani: un centro di accoglienza per i bambini con meno di 15 anni che hanno bisogno di ritrovare stabilità psicofisica e poter decidere per se stessi un progetto di vita e un centro professionale per i ragazzi e le ragazze dai 15 anni in su basato sulla pratica e l’alfabetizzazione. La seconda azione di “Stand-up Haiti 2” è mirata sia al rafforzamento dell’equipe sociale che accoglie i bambini e i ragazzi di strada, attraverso una formazione sugli operatori e un lavoro di ricerca e di reinserimento familiare dei bambini, sia alla realizzazione di corsi di alfabetizzazione differenziati e personalizzati che consentono un migliore e più veloce apprendimento.

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