Il comitato Addiopizzo Messina dopo le minacce subite il 14 agosto ha voluto ringraziare quanti, associazioni, sindacati, sacerdoti, semplici cittadini, imprenditori, commercianti hanno voluto mandare messaggi di sostegno e solidarietà. Resta il rammarico per il silenzio del sindaco e l'amarezza per le dichiarazioni del Comitato Vara. "Ci auguriamo-conclude la nota- che quanto sarà accertata la verità giudiziaria il Comitato si decida ad espellere i responsabili"
“Grazie Messina”, così i giovani di Addiopizzo hanno voluto ringraziare pubblicamente quelle centinaia di persone che attraverso ogni modo, sms, telefonate, comunicati, facebook, twitter hanno mostrato sostegno concreto all’associazione dopo il vergognoso episodio del 14 agosto.
“Sentiamo il bisogno di ringraziare quanti hanno manifestato, pubblicamente ed in privato, a ciascuno di noi vicinanza ed affetto. Ci hanno ringraziato ed incoraggiato nel nostro impegno centinaia di persone, movimenti, associazioni antiracket ed organismi del volontariato della città e della provincia, sindacati, tanti sacerdoti e parroci, partiti politici da sinistra a destra, cronisti e giornalisti, ringraziamo tutti e ciascuno. Una grande prova di solidarietà e di civiltà che si è contrapposta ad una squallida azione di intolleranza e violenza.Non è stata, infatti, solo un’aggressione verbale quella che abbiamo subito il 14 agosto, ma una vera e propria azione di espulsione fisica da via Garibaldi; evidentemente non eravamo degni, a giudizio di quei signori autorevoli e religiosi del Comitato Vara, di festeggiare anche noi a nostro modo la festa dell’Assunta”.
Addiopizzo, lo ricordiamo, stavano semplicemente distribuendo nel corso Garibaldi i volantini dell’associazione, con l’immagine della Madonna e la frase: “Maria libera Messina dal pizzo e dalla mafia”.
Addiopizzo nel comunicato sottolinea come gran parte degli interventi, durante la Processione,di tutte le autorità civili e religiose, si siano conclusi chiedendo alla Madonna per Messina lavoro e sviluppo per uscire dalla crisi in cui vive. Chissà quante centinaia di madri avranno fatto la stessa preghiera al passaggio della Vara.
“Ci chiediamo –prosegue la nota-cosa sarebbe successo se avessimo scritto sul nostro volantino “Maria liberaci dalla disoccupazione e dona lavoro e sviluppo per Messina”. Il Comitato Vara si sarebbe “turbato”? Lasciamo ai messinesi il giudizio. Noi abbiamo voluto urlare invece “Maria libera Messina dal pizzo e dalla mafia”. Quella frase è per noi non solo una preghiera ma anche una dichiarazione di impegno. Perché il Comitato Vara, giustificato dall’assessore Caroniti, asserisce che ci sia stato un “collegamento strumentale con la festa dell’Assunta” e la mafia? Allora chi chiede lavoro collega strumentalmente Maria alla crisi economica?
Noi crediamo che non ci possa essere lavoro e sviluppo a Messina proprio a causa della presenza della mafia e della sua pratica più ignobile quale è il pizzo”.
Non a caso, il Procuratore Capo Guido Lo Forte nell’ultima Relazione sullo stato della giustizia penale a Messina ha affermato: “Tutte le attività economiche, anche quelle minori, vengono assoggettate a questo crimine”. Le più recenti operazioni antimafia e gli imponenti sequestri di capitali per centinaia di milioni di euro hanno dimostrato quanto l’economia messinese sia inquinata dalla mafia.
Ancora dalla Relazione del Procuratore Lo Forte si legge: “Secondo uno studio della Fondazione Chinnici il racket costa alla Sicilia 1,3 punti percentuali del PIL, e le tangenti risultano addirittura più elevate nella provincia di Messina rispetto a quella di Palermo. Secondo questo studio, infatti, il commercio al dettaglio tra Catania, Siracusa e Palermo subisce una tangente media mensile che si aggira attorno ai 400 euro, mentre i commercianti al dettaglio della provincia di Messina sono quelli che subiscono richieste più elevate (…) Il contesto di insicurezza che caratterizza il sistema economico disincentiva la creazione di nuove imprese e scoraggia quanti operano già nel settore dall’espandere la propria attività commerciale; In questo senso il racket produce un effetto ancora più negativo, ancora più inquinante, in quanto costituisce un ostacolo allo sviluppo ed è un fattore di declino dell’economia messinese.”
Queste sono parole del Procuratore Capo, sono cifre che testimoniano una realtà inequivocabile e contro la quale atti d’impegno concreto come quello dei giovani di Addiopizzo, ai quali, giusto per ricordarlo, un mese fa l’amministrazione comunale ha persino concesso una sede in locali sequestrati alla mafia, sono solo da lodare e sostenere in ogni modo.
“Prendiamo atto con rammarico che non ci sono state formulate pubbliche scuse e che persino l’invito di S.E. l’Arcivescovo è caduto nel vuoto- conclude il documento- mentre non c’è stata una solo parola circa l’accaduto da parte del Signor Sindaco. Apprendiamo dalla nota che ha diffuso il Comitato Vara che “resta disponibile a riconoscere il torto per eventuali intemperanze là dove verranno accertate dalle Autorità di Pubblica Sicurezza”. Dunque chiediamo coerentemente che quando saranno accertati i reati commessi i signori che abbiamo “conosciuto” il 14 agosto siano espulsi dal Comitato Vara ed esclusi dall’organizzazione della nostra festa più importante”.
Resta la nota positiva dell’apertura di un dibattito di questa portata, sulla presenza e sul grado di infiltrazione della mafia nella società e nell’economia messinese.
“ A quanti ci hanno espresso solidarietà chiediamo uno sforzo in più, quello di impegnarsi direttamente ed in prima persona nell’affermazione dei valori positivi di legalità e giustizia sociale, ciascuno nel proprio piccolo. Le esperienze di Addiopizzo a Catania e Palermo dimostrano come si possa rendere visibile un tessuto economico e sociale sano, contrapposto a quello inquinato e grigio. Attraverso il consumo critico “pago chi non paga” i cittadini si impegnano a scegliere nei propri acquisti quotidiani imprenditori, esercenti e professionisti che non paghino il pizzo o che, essendo stati vittime di richieste estorsive, ne abbiano fatto denuncia e per questo restiamo impegnati nella raccolta delle firme. Questa clausola etica può e deve essere assunta anche dagli Enti pubblici nei propri albi di fornitori e professionisti di fiducia. Per questa battaglia continueremo ad impegnarci a Messina ed auspichiamo che molti altri giovani si uniscano a noi, perché il messaggio che volevamo lanciare il 14 agosto scorso non resti un’anomalia ma diventi la normalità. W Maria, W Messina libera dal pizzo e dalla mafia.”
Il Comitato Addiopizzo Messina
Lo Stato c’è, e si sta insinuado come un cancro nella mafia
“A quanti ci hanno espresso solidarietà chiediamo uno sforzo in più, quello di impegnarsi direttamente ed in prima persona nell’affermazione dei valori positivi di legalità e giustizia sociale, ciascuno nel proprio piccolo”
Ma non è il caso di restare nel “proprio piccolo” perché questa è, con un termine ultranoto, una PIOVRA.
Come dicevo in un commento precedente…. non si può pensare al pizzo solo in termini di film poliziesco. Vi sono metodi di coercizione e arroganza più violenti, ed esistono molti modi di “pagare il pizzo”. Ma di questo ne riparleremo a breve, spero
Siamo con voi Addiopizzo, per una Messina migliore.
Resta il fatto che certa gente ai piedi della VARA non dovrebbe neanche avvicinarsi. Eppure …..
Sarebbe bello e importante se per una domenica i parroci affiggessero al portone delle chiese il volantino di Addiopizzo con la bellissima invocazione alla Vergine Maria ““Maria libera Messina dal pizzo e dalla mafia”.
p.s. – potreste girare la richiesta a Mons. Calogero La Piana.
Quali parroci, quelli che celebrano le messi solenni ai boss, che nelle omelie dicono che hanno fatto tanto bene alla parrocchia (sganciando sodli), quelli i paradiso se lo sono comprati dando l’acconto ai preti.
Buongiorno, Messina ha sempre convissuto con la mafia ed è così ben radicata che sembra quasi di vivere nella normalità. Basti pensare ad una semplice richiesta burocratica come un “certificato di residenza” o un estratto conto dall’INPS che ci rendiamo conto di quali siano le divergenze del diritto e dovere; quasi sembra una cortesia il dovere dell’impiegato nei confronti del cittadino, che fa pesare sul cittadino una sorta di confidenziale cortesia soltanto perchè “è lui”. Per non parlare delle confidenze con i commercianti che si ritrovano lo sfortunato di turno che chiede in prestito una somma di denaro che gli farà ritrovare dietro cortesie o forniture a nero. Mi fermo perchè è veramente delicato l’argomento cui trovo una mala e difficile gestione anche a scrivere.
Messina è con Addiopizzo. Messina è con i cittadini onesti.
Caro signor Sindaco, senza speculazioni, si Vergogni.
Il Comune di Messina XXXXXXXXXX agli organizzatori della Vara, e questo succede da sempre con la collusione di tutti i sindaci che non hanno MAI denunciato il fatto.
Le istituzione e la mafia a braccetto con lo sfondo della massanoneria. Cento passi…questa è la distanza tra legalità e illegalità, tra giustizia e pubblica ingiustizia a Messina.
Debbono essere i messinesi a liberare Messina dalla mafia; la Madonna non c’entra nulla !!
..sono sempre li, in prima fila !!
perfettamente d’accordo, ma c’è una ragione, ovvero che negli ultimi 60 anni Messina è vissuta grazie al nepostimo e al voto di scambio utile ai posti fissi regalati a servi, lestofanti, ignoranti, mafiosi e nullafacenti, convinti che un posto fisso significhi non fare nulla e non un servizio pagato dal cittadini. Il problema è sempre lo stesso; ed ancora oggi è così, una città gestita da politici vergognosamente incapaci e in malafede, come chi li vota, che vive di impiegati, migliaia impiegati che creano solo debito, una città che non produce nulla (se non malefigure) nulla e tantomeno esporta nulla. E’ chiaro che in questa condizione di schiavismo quasi totale la politica dei voti e la malavita sguazzano.Insomma uno schifo totale
vorrei sentire forte e chiaro il messaggio della “chiesa”. Forse ha appaltato l’evento sapendo che sono più efficaci dei cosiddetti fedeli. Del sindaco non mi aspetto nulla, a lui basta l’appoggio elettorale…
BISOGNA DARE UN SEGNO DI DISCONTINUITA’. AZZERATE IL COMITATO E CHE SIANO SOLTANTO UOMINI DI CHIESA A FARNE PARTE.
Cosa si sente sempre a Messina……, minacce alla gente onesta, finti corsi professionali organizzati da questi finti politici in cravatta con una bella organizzazione attorno, nomina di 15 assessori alla Provincia (il numero più alto in tutta Italia)….bravo “grande” presidente, mi metto io (ancora una volta!!!)una maschera in faccia al posto tuo perchè mi vergogno moltissimo agli occhi di tutti gli italiani, un sindaco che bada a chi deve ancora raccomandare solo per crescere il suo meschino potere, senza riguardo per la gente che si è fatto un mazzo sui libri x emergere da questa incredibile e corrotta società!! Istituzioni spente gestite da (signori!!) che non sanno nulla a riguardo le loro competenze…fatevi un giro all’Urbanistica di questa città è un orrore, fate una visita al Centro x l’impiego…..uscite demoralizzati!!!)…dovrei continuare ma da un messaggio si potrebbe trasformare in una narrativa per quanto scandalo c’è ancora da raccontare, ma per quanto ancora dobbiamo continuare così? Subire…, subire….e ancora subire…, questi meschini signorotti circondati dai bravi quando vanno via? Quando possiamo avere una città diversa e non menomata x colpa di questi individui??? Siamo stanchi ma…………pieni di RABBIA!!!!
Quando si ha l’ambizione di partecipare alla formazione di una OPINIONE PUBBLICA, come quella forte e vasta di
TempoStretto, che ha come obietivo principale la riconquista dell’INTERESSE GENERALE per le genti di Messina, i commenti si leggono e si rispettono, su alcuni di essi darò la mia opinione, che vale per uno. Sono in sintonia con le dichiarazioni di ADDIOPIZZO, infatti nell’esprimere la mia solidarietà, il mio commento e la mia critica a Dario CARONITI sono stati fra i più duri.
Ad ADDIOPIZZO dico che non condivido per niente che i messinesi siano chiamati SEMPLICI CITTADINI, sono Cittadini con la C maiuscola.
Invito GALLUPPO a riflettere sulla sua affermazione, gli ricordo che moltissimi messinesi non rispettono nessuna regola di convivenza civile. Se EPIMETEO me lo permette stravolgo la sua frase, LA MAFIA C’E’, E SI STA INSINUANDO COME UN CANCRO NELLO STATO. A proposito di significati mitologici, abbiamo bisogno come il pane di tanti EPIMETEO, cioè di coloro che riflettono in ritardo, ma qui i nostri politici non riflettono mai.
non vogliamo speculare sig.Buzzy,ma una condanna chiara e netta dal primo cittadino doveva venire.Peccato,ma lei è di Baccellona!!! sic…
SI VA BE AVETE RAGIONE MA SARA LA LEGGE A DECIDERE MA PER FAVORE BASTA A TUTTI BASTA BASTA SE SI PARLA ANCORA DI QUESTO CASO SI CONTINUA A FARE PUBBLICITA GRATUITA AL SIGNOR EX CONSIGLIERE DI QUARTIERE PISTORINO DEL PARTITO DICO PARTITO DEL P.D.E ORA RESPONSABILE DEL MOVIMENTO ADDIO PIZZO ED DO ,LA MIA SOLIDARIETA A POVERI RAGAZZINI DEL VOLANTINAGGIO CHE CREDO NON SANNO NEANCHE COSA STAVANO FACENDO LE MENTI RAFFINATI SI ALLORA BASTA COMMENTATORI PIU SI PARLA E PIU SI FA PUBBLICITA SU QUESTO CASO E QUALCHE PERSONAGGIO POLITICO E SI POLITICO DEL P.D.