La denuncia dello stato in cui versano gli istituti penitenziari calabresi arriva dall’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria
Negli istituti penitenziari calabresi, non c’è soltanto un problema di sovraffollamento di detenuti. A render ancor più drammatica la situazione nelle carceri della nostra regione ci sono altre due questioni, la grave carenza di personale e strutture vecchie e vetuste. A denunciare la mancanza di agenti penitenziari è l’Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria, con il segretario nazionale, Giulietta Torrella.
Il segretario nazionale dell’O.S.A.P.P., evidenzia come questa emergenza investe tutti gli istituti penitenziari della Calabria, nonostante ci sia un piano di assunzione di ben 450 nuovi agenti con la nuova riapertura della pianta organica, da dislocare nei vari istituti calabresi che però al momento ne sono giunti pochissime unità, insufficienti a coprire il personale che è andato in quiescenza.
E la maggior parte che attualmente ancora opera ha un’età media ormai vicina alla pensione che mal si coniuga con il nuovo indirizzo dell’amministrazione penitenziaria, quello di una gestione più moderna dei detenuti.