In Sicilia la siccità ora fa paura: poca pioggia e invasi a secco

In Sicilia la siccità ora fa paura: poca pioggia e invasi a secco

Daniele Ingemi

In Sicilia la siccità ora fa paura: poca pioggia e invasi a secco

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domenica 22 Settembre 2024 - 08:47

Palermo verso il razionamento

Le piogge convettive di queste ultime settimane sono servite a dare una boccata d’ossigeno ai terreni e alle piante, che rischiavano di seccare dopo la prolungata fase siccitosa, culminata con le temperature elevatissime del mese di luglio e della prima metà di agosto.

Ma queste precipitazioni, disorganizzate e irregolari, salvo qualche breve episodio d’inizio settembre, cadendo su terreni molto secchi, non hanno portato deflussi importanti verso i principali invasi o le aree sorgive. Difatti le falde sono rimaste scariche, eccetto quelle degli Iblei, di parte dell’area etnea e dei Peloritani e Nebrodi, che con i temporali d’inizio settembre sono riuscite a incamerare un pochino d’acqua. Ma il deficit da colmare è tantissimo, e sotto l’aspetto idrologico la siccità rimane severa. Peraltro l’aumento delle temperature atteso la prossima settimana incrementerà i tassi di evaporazione, non proprio una bella notizia.

Servono le grandi perturbazioni per colmare il deficit idrico

Per poter colmare il grave deficit idrico serve l’arrivo delle grandi perturbazioni atlantiche e dei sistemi frontali, quelli in grado di portare le piogge moderate e continue sull’intero territorio regionale, tanto da inumidire i terreni e creare i deflussi capaci di portare l’acqua nelle rispettive fonti d’approvvigionamento.

siccità

Senza di queste la situazione, dal punto di vista idrologico, rimarrà critica. Nel frattempo, a causa della cattiva gestione della risorsa idrica, ci saranno città siciliana che si prepareranno a un razionamento dell’acqua, fra cui la stessa Palermo (forse si poteva pensare prima invece di ridursi all’ultimo?).

Il 7 ottobre scatterà il razionamento dell’acqua in alcuni quartieri di Palermo. Ieri sera è arrivato il via libera dalla cabina di regia della Regione al piano sperimentale proposto dall’Amap, secondo un calendario che prevede la sospensione programmata della distribuzione idrica per un giorno alla settimana.

La tabella del razionamento

A causa delle scarse precipitazioni, in Sicilia gli invasi hanno raggiunto livelli critici con un volume di circa 60 milioni di metri cubi, ovvero circa l’8% della loro capacità massima. Il sistema di approvvigionamento idrico metropolitano e di Palermo dipende in buona misura dalle acque prelevate dagli invasi, per i quali a metà settembre si registra una riduzione di capienza superiore al 65% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un volume utile disponibile complessivamente pari a circa 22 milioni di metri cubi.

A Palermo la riduzione della pressione idrica, in continuo calo, non basta più a tamponare l’emergenza: per questo il 7 ottobre inizieranno i razionamenti sperimentali. “Le misure di limitazione, individuate esclusivamente sulla base della fattibilità tecnica, sono state studiate al fine di ridurre al minimo i disagi per le utenze e con l’obiettivo di non coinvolgere utenze pubbliche o sensibili (ospedali, cliniche, carceri, edifici a valenza pubblica)”, si legge in una nota dell’Amap.

La Nina metterà fine alla siccità?

Il fenomeno della Nina sta iniziando a svilupparsi sopra le acque dell’oceano Pacifico, ma da noi gli effetti di questo cambiamento si vedranno non prima del prossimo inverno. L’autunno difatti sarà molto caldo, per via dei mari bollenti, ma ciò non toglie che nel frattempo si vedranno delle fasi piovose, inframezzate da lunghi periodi caldi e asciutti.

E con l’arrivo della Nina probabilmente, dopo ottobre/novembre, si rivedranno, con una maggiore frequenza rispetto lo scorso anno, quelle configurazioni con i minimi bassi di latitudine che passano fra la Sardegna, la Sicilia e Malta.

Per una risoluzione definitiva del problema idrico bisognerà aspettare la parte finale dell’autunno o il mese di dicembre, con il ritorno delle depressioni sul Canale di Sicilia e sulle coste di Tunisia e Libia, quelle capaci di farti rovesciare 250/300 mm di pioggia in 48 ore fra l’area di Fiumefreddo e Zafferana. Solo dopo questi eventi precipitativi estremi potremo parlare di una ritrovata normalità.

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3 commenti

  1. non esiste Problema ….SCHIFANI destinerà “giustamente” il miliardo e passa destinato al PONTE sullo STRETTO ( opera inutile e dannosa) per i DISSALATORI in tutta la SICILIA. ……..bravo…….

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  2. Ancora con la propaganda del WEF.. a smettetela!!!

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  3. Martino Sergio h 22 Settembre 2024 16:23

    Situazione quindi drammatica, continua la siccità, ci eravamo illusi che il caldo opprimente fosse finito ed invece minaccia di ritornare sulla nostra terra così duramente colpita.
    C’e’ la speranza che si ritorna a stagioni normali dove l’autunno è autunno, dove l’inverno è inverno, ecc.ecc o siamo condannati a diventare il nuovo Sahara?

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