La media nazionale è più preoccupante: 44 % per i ricoveri ordinari e 40 % in rianimazione
A livello regionale, in Sicilia, così come riportato nel monitoraggio dell’Agenas (aggiornato al 7 aprile), si registra una occupazione del 19 per cento delle terapie intensive, contro il 40 per cento del dato nazionale. Mentre, per quanto riguarda le degenze ordinarie, si rilevano ricoveri pari al 29 per cento, rispetto al 44 per cento della media italiana. La percentuale di pazienti Covid attualmente ricoverati in rianimazione, in rapporto a 100 mila abitanti, è del 3,1 per cento, rispetto al 6,1 del resto d’Italia.
I numeri dei ricoveri
Ad oggi in Sicilia ci sono 1.282 positivi alla Covid ricoverati, di cui 157 in terapia intensiva. Poco meno di un mese fa, tra l’11 e il 12 marzo, i ricoverati erano 772, di cui 100 in rianimazione. In un mese, dunque, c’è stata una crescita di 510 ricoverati, di cui 57 in rianimazione, ma su base nazionale va peggio. Gli attuali ricoverati sono 32.999 (il 20 febbraio erano 19.788), compresi 3.683 in terapia intensiva (il 17 febbraio erano 2.043).
«Ho chiesto ai direttori generali – dice il presidente della Regione, Nello Musumeci – un ulteriore sforzo per far fronte all’aumento della pressione sugli ospedali, dove, comunque, si stanno continuando a garantire servizi e assistenza sanitaria anche per le patologie non Covid».
I vaccini
Dopo un lieve rallentamento coincidente con le festività pasquali, è tornato a pieno ritmo il processo di somministrazione dei vaccini: sono circa 19mila i siciliani che ieri hanno ricevuto una dose. Le dosi somministrate in Sicilia dall’inizio della campagna sono 880.456, su una disponibilità di 1.193.875, il 73.7 %, mentre la media nazionale è del 75.7 % (11.738.824 dosi su 15.568.730 disponibili).
Qualcuno che ne capisce più di me, sarebbe così gentile da spiegarmi come si è potuto passare, nel breve volgere di una settimana, dall’avere migliaia di guariti al giorno a qualche misera decina?