Torregrotta, il sindaco Ximone tra legittimità formale e opportunità politica

Torregrotta, il sindaco Ximone tra legittimità formale e opportunità politica

Giovanni Passalacqua

Torregrotta, il sindaco Ximone tra legittimità formale e opportunità politica

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giovedì 01 Dicembre 2016 - 12:32

In risposta a un'interrogazione consiliare, il primo cittadino ha ribadito la piena legittimità dell'incarico assegnato a Giulia Carrara, uno dei candidati sindaci torresi alle scorse amministrative, poi ritiratosi all'ultimo minuto. Legittimità che, tuttavia, non fuga la questione dell'opportunità politica

La miglior difesa è l’attacco. Con questa filosofia l’amministrazione comunale di Torregrotta ha risposto all’interrogazione dell’opposizione sull‘incarico legale affidato a Giulia Carrara, che in campagna elettorale aveva ritirato la sua candidatura a sindaco di uno schieramento avversario ai due attualmente presenti in Consiglio Comunale. Il sindaco Ximone ha sottolineato come l’attuale opposizione non si sia mai curata di rispettare i criteri di trasparenza e pubblicità previsti dal nuovo codice degli appalti, e ha ribadito la piena legittimità dell’incarico conferito a Carrara.

La risposta del sindaco
“In passato la procedura del conferimento degli incarichi legali non solo non prevedeva un avviso pubblico, né un bando, ma neppure il criterio di rotazione” – ha dichiarato il sindaco in risposta all’opposizione – “nel 2014, su ventuno incarichi, dieci sono stati assegnati a due soli avvocati; nel 2015, su ventisei incarichi, tredici furono assegnati a due avvocati. Sembra che certi criteri non fossero tenuti in considerazione dalla vecchia amministrazione”.

Ximone insiste nel sottolineare le cattive pratiche della precedente amministrazione : “Gli interroganti oggi chiedono procedure di gara per l’affidamento degli incarichi legali quando, negli anni passati, non si è mai sottoposto al Consiglio il Regolamento, né dopo richiesta di un consigliere poi passato nelle file della maggioranza, né dopo insistenza di un gruppo di altri tre consiglieri che più volte, invano, chiesero che il Regolamento fosse messo all’Ordine del Giorno. Infine, l’amministrazione Caselli ha conferito un incarico legale il 23 giugno scorso, sostenendo che i servizi legali sono esclusi dall’integrale applicazione del D.Lgs n.50/2016, e che l’affidamento, nel caso dei servizi esclusi, deve rispettare i principi di cui all’Art.4 del citato Decreto Legislativo, senza indire alcun bando di gara: esattamente quel che abbiamo fatto noi”.

Una questione di legittimità o di opportunità?
La risposta dell’amministrazione comunale era prevedibile, e già riscontrabile in parte nella delibera di assegnazione dell’incarico legale. Che ne scaturisse uno scontro politico tra chi ha amministrato per 10 anni – l’attuale minoranza fa riferimento all’ex sindaco Caselli, che siede tra i banchi dell’opposizione consiliare – era altrettanto prevedibile. Al netto di queste considerazioni, resta però la questione dell’opportunità politica: Carrara è stata al centro di una polemica alle scorse elezioni comunali, quando era il candidato sindaco di una delle tre compagini politiche torresi, salvo poi ritirarsi la mattina stessa in cui scadeva il termine per la presentazione delle liste elettorali.

“Ora, registriamo che l’avvocato ha ricevuto un incarico retribuito dal Comune di Torregrotta. Può essere questo un ulteriore tassello utile alla ricostruzione dei fatti della campagna elettorale?” – chiedevano i membri del Movimento per il Cambiamento di Torregrotta, la lista che aveva individuato in Carrara il proprio candidato sindaco; e che, a seguito del suo ritiro, è rimasta fuori dalla corsa elettorale. “Non si comprende come sia stato individuato il nome dell’avvocato Carrara. L’unica risposta è la fiducia. Ma da parte di chi? Del dirigente o del sindaco, che ancora una volta fa le proprie nomine ricordandosi di chi, durante la campagna elettorale, è stato con lui, diciamo, generoso?” – incalzava l’opposizione nella sua interrogazione.

A queste domande il sindaco non ha risposto, trincerandosi dietro la legittimità dell’incarico conferito e sottolineando tutte le nefandezze di quellicheceranoprima. Ma le svolte politiche, più che sulla legittimità, si basano sul cambiamento e sull’opportunità. E, in questo senso, resta la domanda: è stato politicamente opportuno assegnare un incarico legale al candidato sindaco di una delle compagini avverse, poi ritiratosi la mattina stessa in cui scadeva il termine per la presentazione delle liste elettorali?

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