L'obiettivo è l'utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti relativi alla diretta fruizione del mare
E’ stato sottoscritto stamani dall’assessore ai lavori pubblici, Gianfranco Scoglio, il contratto con lo Studio De Cola Associati e l’arch. Gianpiero Buffi, progettisti vincitori del concorso di progettazione per le opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone di Capo Peloro.
La Giunta municipale, nel dicembre scorso aveva deliberato l’affidamento della redazione del progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del pilone ex-Enel di Capo Peloro per un importo di 128mila euro con lo strumento della “finanza di progetto” o della “concessione e gestione”.
L’incarico è stato affidato ai vincitori del concorso internazionale del Piano Particolareggiato di Capo Peloro ed ha come finalità il recupero funzionale e strutturale del basamento per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, che consentano l’utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti relativi alla diretta fruizione del mare.
L’intervento attiva le funzioni del Piano Particolareggiato, approvato dal Consiglio comunale, attraverso il coinvolgimento dell’imprenditoria privata.
128.000 mila euro solo per il progetto preliminare. Poi ci saranno i costi del progetto definitivo ed esecutivo ed infine i costi di realizzazione. Presumo che per questa inutile opera andranno via parecchi milioni di euro che si potevano destinare a cose meno voluttuose…
sempre i soliti messinesi, apriori contro le novità che possono portare sviluppo… Ma lei lo sa cosa signfica “project financing”? Il privato realizza l’opera a sue spese e in cambio si prende gli utili per un determinato periodo di tempo. E’ ovvio, la cosa va gestita bene, ma è un’opportunità soprattutto per comuni che non hanno liquidità come il nostro. Però secondo alcuni a Messina dovremmo vivere ancora sulle palafitte…
A si ne ho sentito parlare. È quella cosa che a Messina non funziona mai perché nessuno butta soldi in progetti tanto scarsi partoriti dalla mente bacata dei soliti noti.
Bè, vedremo chi sarà il privato che investirà in questo colossale bluff… Ci sarà il Comune a mettere una toppa.
Penso poi che ci vorrà un bel pò di fegato per vincere le paure di salire i circa 230 metri di altezza del pilone. Dal punto di vista costruttivo ho qualche dubbio sulla sicurezza delle opere (Ponte incluso, se verrà mai realizzato), del resto quella è una zona molto ventosa e non dimentichiamoci che proprio qui l’area ha una struttura a “Graben”, cioè una depressione di natura tettonica che ha originato un sistema a faglie, colpevole di aver provocato lo sprofondamento di parte della crosta terrestre.
Quindi, andiamoci cauti e speriamo non si verifichi mai un terremoto tipo Emilia Romagna.
Penso che era meglio smantellare il pilone e rivendere tutto quel metallo a qualche industria siderurgica.
Ed ancora, ha sentito mai parlare di ECOMOSTRI,quelle strutture che sono incompatibili con l’ambiente in cui insistono? Allora si informi, prima di scrivere che questa novità porterà vantaggi!
Infatti, smantellarlo sarebbe la soluzione migliore per tutti…prima che caschi da solo ovviamente
Ma si, smontiamo il pilone e visto che ci siamo, siccome siamo in zona sismica, smantelliamo anche la ferrovia per vendere ferro e rame e buttiamo giù le case e rivendiamo la sabbia… e nel frattempo messina si spopola… immagino che a pino1962 e a stellario le cose a Messina piacciano così, evidentemente hanno come mangiare e non sono costretti a dover andar via come tanti…