Dopo settimane di spaccature, le organizzazioni sindacali si “riavvicinano” e si apprestano a vivere compatte le prossime accese sedute di consiglio
Stavolta la “formazione” è compatta. Sul fronte della vertenza Atm, le sigle sindacali sembrano aver ritrovato unità Lo dimostra il documento, sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, OrSa, Cub/T, Faisa/Cisal, e inviato all’attenzione di amministrazione, azienda, prefetto, commissione di garanzia sull’esercizio degli scioperi nel settore dei trasporti, osservatorio nazionale sullo sciopero nel settore trasporti, a cui viene chiesta, urgentemente, la convocazione di un incontro per scongiurare lo stato di agitazione.
La decisione è scaturita al termine di un incontro intersindacale tenutosi presso la sede dell’Atm, nel corso del quale, confermando lo stato di difficoltà economica dell’azienda ed evidenziando il mancato pagamento dei contributi di dicembre e gennaio, si considera necessario avere delle risposte. Nel caso in cui ciò non avvenga le organizzazioni sindacali, ribadiamo, stavolta compatte, avvieranno le procedure di raffreddamento.
Se questo, dunque, è il fronte dei lavoratori, l’altro fronte, quello consiliare, tornerà a riunirsi, per riprendere la trattazione della vicenda Atm, giovedì alle 10. Al momento, secondo quanto emerso dall’ultima seduta con l’approvazione di tutti gli emendamenti presentati dall’Udc, la proceduta di messa in liquidazione proposta dall’amministrazione, risulterebbe completamente stravolta, poiché condizionata alla contestuale approvazione di altrettante delibera relativa allo statuto e al piano industriale della società. “Protagonisti” della prossima sessione dovrebbero invece essere i due maxi-emendamenti, altrettanto “stravolgenti” targati Pd, che prevedono, invece, il mantenimento di Azienda Speciale e nuova società fino all’estinzione dei debiti. Le discussioni, insomma, sono tutt’altro che esaurite.
tempu pessu!!!