Risorse locali insufficienti, invocato un "concorso straordinario" del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del volontariato quanto a uomini e mezzi
Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, e il dirigente generale della Protezione civile regionale, Fortunato Varone, ieri hanno scritto al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per richiedere la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della Protezione civile per il grave rischio incendi, dovuto all’eccezionale situazione meteoclimatica in atto nella regione Calabria.
Roghi nefasti
«Il territorio della regione – scrivono Spirlì e Varone – è stato interessato, nelle ultime settimane, da centinaia di incendi boschivi, di interfaccia e urbani che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo, all’agricoltura, all’allevamento e a edifici civili, rurali e industriali.
Nei giorni scorsi, e in particolare in questa settimana, si è verificata un’ulteriore recrudescenza del fenomeno conseguente a condizioni di alte temperature e vento. Nella giornata di ieri e in quella odierna, gli incendi hanno colpito duramente, fra l’altro, zone periferiche urbanizzate della città di Reggio Calabria e dei centri di Bagaladi, Roccaforte e San Lorenzo nel Reggino, di Acri nel Cosentino e di Petilia Policastro nel Crotonese, e hanno causato, purtroppo, due vittime, gravi danni a decine di edifici e l’evacuazione di centinaia di persone».
Il meteo fa paura
«Tutte le previsioni meteo – proseguono il presidente e il dirigente – confermano che tali particolari condizioni di alte temperature con punte sono destinate a mantenersi in Calabria anche nella prossima settimana. Pertanto, si avrà, verosimilmente, una condizione meteo climatica eccezionale di lunga permanenza di condizioni estreme di calore torrido per ancora 7-8 giorni minimo. Sono, queste, situazioni che non si verificano da decenni nel territorio calabrese e che, però, producono e produrranno condizioni estremamente favorevoli per l’innesco e la propagazione degli incendi e, quindi, scenari di gravi ed estesi incendi, sia boschivi ma, soprattutto, di interfaccia».
Cosa si sta facendo
«La Regione Calabria – sottolineano – sta impegnando nelle attività di prevenzione, di mitigazione e di contrasto agli incendi tutte le proprie strutture. L’Azienda Calabria verde (delegata per l’attuazione del piano Aib regionale dalla legge regionale 25/2013) è impegnata nelle attività di avvistamento, di presidio, di pattugliamento e di lotta attiva con circa 40 Dos e 900 addetti Aib e con 35 pick-up con modulo Aib da 400 lt, 3 Unimog Aib da 800/2000 lt e 27 autobotti Aib da 4000 lt.
Inoltre, sono state sottoscritte 42 convenzioni con altrettante associazioni di volontariato, di cui 25 per lo spegnimento, incrementando così l’assetto terrestre regionale di 300 unità e 30 mezzi, dotati di modulo Aib e 17 per l’avvistamento e il pattugliamento con 150 unità».
«È in corso – è scritto ancora nella missiva – anche la convenzione con il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che per 10 settimane incrementano l’assetto terrestre, fornendo la presenza giornaliera sul territorio di 7/13 squadre e altrettanti Dos. Per quanto riguarda l’assetto aereo, sono schierati 4 elicotteri attrezzati per lo spegnimento degli incendi con benne da 1000 litri».
Risposta insufficiente
«Tuttavia, il numero degli eventi e la loro intensità hanno travalicato le capacità operative di risposta dell’intero sistema regionale. L’impatto sul territorio delle altissima temperature e degli incendi, con il protrarsi dei fenomeni, diventa ogni giorno più rilevante e di difficile gestione con le risorse ordinarie di cui la Regione dispone. Ad oggi, sono state dispiegate tutte le risorse umane e strumentali esistenti sul territorio regionale», si fa notare dai vertici dell’Ente.
L’appello
«Appare necessario per fronteggiare gli eventi in atto e quelli che si prefigurano nei prossimi giorni, e quindi in uno scenario ancora più grave – concludono Spirlì e Varone –, un concorso straordinario di risorse extraregionali sia in termini di uomini sia di mezzi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del volontariato.
Pertanto, con la presente si chiede, ai sensi dell’art. 23 c.l del decreto 1/2018, lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della Protezione civile e il concorso di almeno 40 squadre con altrettanti mezzi attrezzati con moduli Aib».