La misura interessa Calabria e Sicilia, ma anche la Sardegna e il Molise. Complessivamente, sono andati perduti a causa dei roghi 158mila ettari di bosco
Il Governo centrale ha deliberato lo stato d’emergenza in Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.
A causa dei roghi, si sono perduti complessivamente 158mila ettari di bosco.
La Gelmini: non lasceremo da solo chi ha perso tutto
Un’enormità, ha commentato il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini in un video postato sui social dopo la decisione del governo Draghi.
Il formalizzato stato d’emergenza, ha osservato la Gelmini, «significa più risorse per i territori colpiti, ma significa soprattutto non lasciare soli quei cittadini che hanno avuto danni ingentissimi: che hanno perso la casa, l’azienda, il bestiame, i sacrifici di una vita.
Stiamo lavorando anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni per favorire una sinergia e una collaborazione per una prevenzione più forte in vista della prossima stagione. Dobbiamo, evidentemente, prevedere sanzioni più pesanti per i piromani – ha rilevato il ministro -. Dobbiamo lavorare, e lo stiamo già facendo, per mettere in sicurezza e per tutelare la nostra bella Italia».
Graziano: ora, aiuti adeguati
Ha commentato la decisione di Palazzo Chigi anche il commissario regionale dèm, Stefano Graziano. «Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Calabria, a seguito dei numerosi e devastanti incendi delle scorse settimane in cui hanno, purtroppo, perso la vita tante persone.
Come Partito Democratico della Calabria lo abbiamo chiesto fin dal primo momento – erammenta Graziano -, anche per supplire al silenzio di Spirlì e di Occhiuto che, pur governando la Regione Calabria, non hanno saputo rappresentarla davanti ad una immane tragedia come quella vissuta nei boschi calabresi.
Gli strumenti che lo stato di emergenza assicura per affrontare gli interventi di recupero delle aree devastate dalle fiamme – così il commissario calabrese del Pd – dovranno dare risposte immediate e coerenti con i danni subiti dai territori».