Le possibilità di rimborso. 120 mila i passeggeri coinvolti. Cosa hanno scoperto le prime indagini
Mentre la procura di Catania lavora sulle cause del rogo, la Sac alla stima dei danni e la Regione al piano per contenere i disagi, a contarsi in tasca i danni veri sono tutti i siciliani in partenza o in arrivo e i turisti rimasti bloccati. I costi che si profilano per loro sono esorbitanti, ma qualcosa è possibile recuperare, spiegano le sigle dei consumatori. Circa 120 mila i passeggeri coinvolti nello stop voli dell’aeroporto di Catania Fontanarossa, fra loro tanti studenti “pendolari” rimasti bloccati a Londra.
I rimborsi possibili
Nonostante il vettore aereo non sia responsabile del disservizio, e per questo motivo non spetta la compensazione pecuniaria ai passeggeri, secondo il Regolamento 261 del 2004, è previsto il rimborso delle spese extra sostenute dal viaggiatore per raggiungere la meta prefissata, qualora la stessa compagnia non abbia provveduto ad assistere il passeggero.
Il passeggero, quindi, alla ricezione della comunicazione del disagio, è libero di non accettare la riprotezione, qualora la stessa sia nei giorni successivi alla data di viaggio programmato. In questo caso, può acquistare un nuovo biglietto aereo anche con altra compagnia per raggiugere la propria destinazione.
I consigli pratici
Risulta fondamentale in questo processo conservare la prenotazione originale del volo aereo da Catania, ma anche tutte le ricevute, fatture e scontrini di quanto speso per l’acquisto di ogni mezzo per raggiungere la meta prefissata.
“I passeggeri che subiranno i disservizi aerei per via dell’incendio all’aeroporto di Catania – dice Felice D’Angelo, di Italia Rimborso, possono seguire quanto disciplinato dal Regolamento Europeo 261/2004 e chiedere successivamente, qualora non riprotetti dal vettore aereo, il rimborso di tutti costi sostenuti. I viaggiatori possono fare richiesta direttamente alla compagnia aerea o una claim company, come la nostra”.
I diritti dei passeggeri
Se il volo viene cancellato, e se il passeggero non è riprotetto su un volo alternativo, si ha diritto al rimborso integrale del biglietto – spiega Sara Seminara Coordinatrice Regionale Codacons – Se la riprotezione è su un volo che partirà con un ritardo di uno o due giorni rispetto l’orario inizialmente previsto, il passeggero ha diritto all’assistenza, come pasti e sistemazione in albergo. Se invece la partenza viene schedulata da un aeroporto diverso rispetto a quello inizialmente previsto, le compagnie devono farsi carico delle spese di trasporto, o rimborsare eventuali costi (treni, bus, taxi, ecc.) sostenuti dall’utente per raggiungere il nuovo scalo. E’ importante che i viaggiatori conservino tutte le ricevute delle spese extra sostenute, ai fini dei dovuti rimborsi.
Non si ha diritto invece alla compensazione pecuniaria (d 250 a 600 euro) prevista in caso di improvvisa cancellazione del volo o prolungato ritardo, dal momento che la causa del disservizio è attribuibile ad un evento eccezionale che esula dalle responsabilità delle compagnie aeree – ricorda il Codacons.
L’inchiesta sul rogo
Al lavoro sull’incendio c’è la Procura di Catania, che attende il dossier dei Vigili del Fuoco.
“E’ presto per fare ipotesi: attendiamo la prima relazione sul caso e poi decideremo. Faremo accertamenti, come d’abitudine, anche su interventi e prevenzione, senza lasciare alcunché al caso. Al momento registriamo che non ci sono stati feriti. Speriamo che l’aeroporto riapra al più presto perché è determinante per la città e la Sicilia”, dichiara il procuratore Carmelo Zuccaro.
Le prime ipotesi mettono al centro un quadro elettrico, o l’esplosione di una batteria al litio. La prima chiamata ai pompieri risale alle 23.29. Da allora le operazioni di spegnimento delle fiamme sono andate avanti fino a poco prima delle 6 di stamane.