La giudice che lo aveva sospeso per un anno ci ripensa dopo averlo interrogato
MESSINA – Non è più sospeso il professore Giuseppe Vita, coinvolto nell’indagine della Procura di Messina sul Centro Nemo Sud e la convenzione col Policlinico di Messina. La stessa giudice che aveva autorizzato la sua sospensione per 12 mesi, dopo averlo interrogato, ha revocato la misura disposta a carico del medico, dirigente in pensione del Policlinico.
Il suo difensore, l’avvocato Bonaventura Candido, proprio durante il faccia a faccia tra il professore e il giudice, aveva depositato parecchia documentazione a sostegno della loro versione dei fatti, contestando in particolare le esigenze cautelari che avevano indotto la giudice Claudia Misale ad autorizzare la sospensione. La Procura aveva chiesto per Vita gli arresti domiciliari.
Si sgonfia, quindi, sul piano cautelare, l’impianto accusatorio relativo al caso Nemo Sud, anche se al momento per gli altri indagati tutto rimane come disposto la scorsa settimana. L’avvocato Candido intanto ha chiesto al Tribunale di riesame di revocare anche il sequestro di 20mila euro disposto per il professore Vita. L’udienza deve ancora essere fissata.
“Da un attento esame dell’ordinanza applicata al professor Vita e’ subito emerso che la stessa si fondava su una circostanza di fatto (riportata in atti con la locuzione “risulterebbe”) ben diversa dalla realta’. E’ stato sufficiente documentarlo in sede di interrogatorio ed il Gip preso atto di avere irrogato la misura interdittiva in conseguenza di una circostanza inesistente ne ha prontamente disposto la revoca – commenta l’avvocato Candido –
Ciò dimostra che prima di dare per accertati i fatti cosi come rappresentati dall’accusa faremmo tutti meglio a sentire le argomentazioni difensive”.