Non più domiciliari ma solo obbligo di dimora per l'ex dirigente del Consorzio indagato per l'appalto sul servizio antincendio
MESSINA – Non ha più i domiciliari Gaspare Sceusa, coinvolto nell‘inchiesta della Dia di Messina sull’appalto per la sorveglianza antincendio nelle gallerie del Cas. Il giudice Monica Marino, ha revocato la misura cautelare dei domiciliari, da lei disposta. Da oggi Sceusa ha soltanto l’obbligo di dimora a Messina.
Il GIP ha quindi accolto almeno in parte la richiesta dei legali dell’ex dirigente del Consorzio, le avvocate Francesca Bilardo ed Elena Montalbano, che avevano depositato istanza di liberazione dopo l’interrogatorio di garanzia. Al confronto col giudice, infatti, Sceusa ha risposto a tutte le domande depositando parecchia documentazione a supporto, una sorta di memoria difensiva con gli atti che chiarirebbero il suo ruolo nella vicenda. Dal punto di vista delle esigenze cautelari secondo il giudice, alla luce delle sue dichiarazioni, “basta” l’obbligo di dimora.
Vicenda che prende le mosse nel 2021 quando il Consorzio di contrada Scoppo si prepara a mettere a bando il servizio. Un bando che l’imprenditore Francesco Duca, secondo l’Accusa, ha tutta l’intenzione di “pilotare”. Una tesi che andrà ora al vaglio dei giudici. Anche Duca, difeso dall’avvocato Tommaso Calderone, ha affrontato l’interrogatorio di garanzia rispondendo alle domande del GIP Marino difendendosi.
Tanto il finale è risaputo: tarallucci e vino per tutti.