Così i legali dei fratelli Calderone sull'affair ambulanze tra Pavia e Pescara
Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni dei difensori dei fratelli Calderone, avvisati dalla Procura di Pescara per presunti illeciti legati ad appalti per i servizi di ambulanze.
Gli avvocati Giorgio Perroni, Giorgia Cerami e Vincenzo Giacona Venuti sottolineano in particolare il rapporto diretto tra il provvedimento del Tribunale di Pescara e i precedenti atti della Procura di Pavia e affermano che proprio tale continuità conferma la loro tesi che la procura pavese fosse incompetente.
“Il sequestro non costituisce l’esito di un’attività investigativa propria dell’Autorità giudiziaria di Pescara – scrivono i legali – non è un provvedimento nuovo, i signori Calderone non sono sottoposti a due indagini parallele presso le Procure di Pavia e Pescara. Invero il sequestro in questione altro non è che la rinnovazione di una precedente misura cautelare reale emessa dal Gip di Pavia nell’ambito di un procedimento penale che quando, a distanza di ben tre anni dall’inizio delle indagini, è approdato in Tribunale, è stato trasmesso per competenza all’autorità giudiziaria di Pescara.
Le due procure
Sostengono gli avvocati: “Ciò significa innanzitutto che la vicenda è la medesima già pendente a Pavia e che, allo stesso modo, il sequestro è lo stesso già emesso tempo addietro dal GIP di Pavia. Significa, ancora, che l’Autorità Giudiziaria di Pavia ha operato per oltre tre anni ed emesso provvedimenti in una condizione di piena incompetenza per territorio”.
“Il sequestro di cui si tratta, in realtà, è stato applicato anche su disponibilità economiche di Antonio Calderone senza – dobbiamo ritenere – che né il Pm richiedente, né il GIP che lo ha disposto, si siano resi conto che nei suoi confronti lo stesso provvedimento, allorché emesso dal Gip di Pavia, era stato annullato dal Tribunale del Riesame, la cui ordinanza, non essendo stata impugnata dal Pubblico ministero, ha acquisito valore di giudicato cautelare: anche in questo caso, quindi, il sequestro non avrebbe potuto essere disposto e abbiamo già provveduto ad impugnarlo dinanzi al Tribunale del riesame”.
La competenza territoriale
“Questo è ciò che è accaduto ad Antonio e Concetta Calderone: essere indagati da 4 anni da un Pm che non avrebbe potuto procedere perché incompetente per territorio ed essere, Antonio Calderone, destinatario di un sequestro che è già stato annullato con provvedimento definitivo”, sostengono i legali.
E ancora: “In ultimo, in ordine alle dichiarazioni di sindacati e condizioni di lavoro all’interno della cooperativa Faoi, si rammenta che essa è sottoposta a sequestro dal lontano settembre 2021 e gestita da amministratore giudiziario. Continuiamo, ovviamente, ad avere fiducia nella magistratura, convinti che l’estraneità di Antonio e Concetta Calderone dai fatti in contestazione, prima o poi, verrà riconosciuta”.