Inchiesta sulle case di cura a Messina, i difensori non ci stanno. Particolari e intercettazioni

Inchiesta sulle case di cura a Messina, i difensori non ci stanno. Particolari e intercettazioni

Alessandra Serio

Inchiesta sulle case di cura a Messina, i difensori non ci stanno. Particolari e intercettazioni

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venerdì 24 Settembre 2021 - 07:09

Gli altri filoni dell'indagine ancora top secret, le intercettazioni dell'ispettrice Asp, le testimonianze sulle regalìe

“Siamo certi che le argomentazioni poste a fondamento del provvedimento saranno agevolmente smentite attraverso la già avviata attività difensiva, dalla quale sono già emersi rilevanti elementi a sostegno dell’innocenza dei propri assistiti.” Così gli avvocati Bonaventura Candido ed Elena Montalbano commentano i risultati dell’inchiesta DRG della Gdf di Messina sui rimborsi ad alcune case di cura.

PARLANO I DIFENSORI

“Abbiamo pieno rispetto per l’attività svolta dagli inquirenti che, tuttavia, non ha individuato elementi trancianti che presto verranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria – dicono i legali, difensori di Chiera e Barresi -Si rappresenta vivo disappunto per la solita canea che sui media si è agitata – pressoché contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza in oggetto – senza il minimo rispetto per persone che allo stato devono e vogliono essere considerate “innocenti”.

Saranno i primi confronti tra il giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza, i difensori e gli indagati ad approfondire i contorni della vicenda scoperta dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria delle Fiamme Gialle messinesi, guidati dal comandante Emanuele Camerota, raccontata dall’Operazione DRG. Gli interrogatori cominceranno nei prossimi giorni e andranno avanti fino al 18 ottobre prossimo, coinvolgendo anche gli indagati a piede libero.

COSA HANNO RISCHIATO GLI INDAGATI

La Procura ad ottobre 2020 aveva chiesto gli arresti domiciliari per i tre imprenditori sospesi e per l’ispettrice Asp. Nei mesi successivi la Fazio era andata in quiescenza e gli inquirenti hanno revocato la richiesta per lei, insistendo sui domiciliari per gli altri tre. Il giudice, però, ha ritenuto che la sospensione per 4 mesi fosse una misura cautelare più rispondente ai fatti contestati, rigettando anche la richiesta di sospendere i dipendenti dell’Asp che collaboravano con la Fazio nell’attività di rendicontazione dell’attività delle case di cura.

L’INCHIESTA: Le cimici della Finanza e le testimonianze dei dipendenti della gioielleria

L’indagine ha messo sotto la lente le schede di rimborso delle case di cura tra il 2017 e il 2018. Nel 2019, poi, i finanzieri hanno messo sotto controllo la coordinatrice del Nucleo di Controllo Asp, Maria Giuliana Fazio, intercettando le sue conversazioni. Alcuni messaggi agli atti dell’inchiesta risalgono però addirittura al 2016.

Le cimici degli investigatori hanno intercettato tante conversazioni tra i responsabili delle case di cura e la funzionaria, che ha ammesso ai finanzieri di avere con loro un ottimo rapporto. Salvo negare, però, di aver ricevuto alcun favore da loro. Secondo la Procura, però, le cose stanno diversamente. Le Fiamme Gialle hanno infatti raccolto le testimonianze di alcune dipendenti di una gioielleria del centro città che hanno raccontato che la donna era passata a provarsi alcuni monili, poi pagati da emissari di uno dei gruppi sanitari coinvolti.

Tanti i dialoghi tra i responsabili delle case di cura e la Fazio, prima dopo e durante i controlli dei collaboratori del Nucleo nelle case di cura. Conversazioni nelle quali l’ispettrice dell’Asp e i manager sanitari sembrano confrontarsi, secondo la Procura, per “mettere a posto” la documentazione di valutazione che serve poi alla Regione per liquidare i rimborsi alle case di cura.

LE INTERCETTAZIONI

“Si…gli ho scritto che mancano gli ausiliari di notte all’orario ventuno zero sette ” – dice un collaboratore della Fazio alla dirigente, dopo una ispezione. “Ascoltami…ora dirà di venire domani mattina presto al direttore sanitario, così tu sei in ufficio e correggi là dove gli hai scritto mancano gli ausiliari…gli devi scrivere si invita ad attenersi alla…alla normativa vigente… va bene? … va bene, ora gli dico io a coso cosa gli deve scrivere… va bene…va bene…ok…” ribatte lei.

Poco dopo è il manager della casa di cura interessata dal controllo a contattare la Fazio, per informarsi su come si era comportato il proprio personale e per sincerarsi che il verbale dell’Asp deponesse in tal senso: “Bravo, bravo bravo…bravooo… che il personale è stato bravo… e che soprattutto vengano valorizzate quelle persone che si sono dissociate dal sindacato, tesoro perdonami…. ”, gli risponde la Fazio.

Alla dirigente, la Finanza contesta anche l’aver caldeggiato delle assunzioni nelle strutture che avrebbe “favorito”. E di aver spinto la carriera del figlio in un altro dei gruppi sanitari. “Poi ti volevo dire Miraglia, grande cosa con me…grande afflato…e certo dopo quello che gli ho fatto…vabbè…ho fatto una lettera favolosa che ora ti mando così te la leggi per tua conoscenza . … ahhhh…per un problema che lui aveva mmm in Cappellani tant’è vero che appunto, eeeh… ora…domani lui è qui dal mio direttore generale, mercoledì assolutamente vuole che ci vediamo eh…ora ci devo dire…vedi di trattare bene mio fìglio per quello che merita e a me non interessa altro, ah ah, ah…”, racconta ad una terza persona in un’altra conversazione intercettata.

GLI ALTRI FILONI D’INCHIESTA

I finanzieri hanno controllato un gran numero di schede di rendicontazione dell’Asp e verbali di ispezione. Hanno però acquisito anche le stesse cartelle cliniche a supporto della valutazione dell’attività, mettendo sotto la lente anche l’attività dei medici che hanno redatto quelle cartelle. Questo filone di inchiesta, però, è trattato separatamente dalla Procura e i risultati degli accertamenti sono ancora top secret.

QUI I NOMI DEI PRINCIPALI INDAGATI

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