Nasce da un'inchiesta per mafia l'indagine sulle regionali del 2017 che conta 14 indagati, ma alla fine potrebbero essere di più.
C’era un novero di deputati regionali, che non compaiono tra i 14 indagati “visibili”, nell’inchiesta sulle elezioni all’Ars del 2017, ancora in corso ma venuta fuori con l’interrogatorio del sindaco di Messina Cateno De Luca nei locali della Dia, qualche giorno fa.
L’indagine dei PM Fabrizio Monaco e Maria Pellegrino, infatti, avviata nel 2018 come costola autonoma di un’altra importante indagine per mafia, ha portato gli investigatori ad approfondire, inizialmente, tutta una serie di contatti che si sono mossi intorno alle elezioni di quell’anno, soprattutto nella riviera tirrenica e nebroidea del messinese, ma anche nel capoluogo.
Il troncone che riguarda l’Amam, invece, è coordinata dal sostituto procuratore Rossana Casabona, che ha avvisato Roberto Cerreti e il sindaco di Messina De Luca, per interrogarlo in merito alla vicenda nomine Amam.
Le prime dichiarazioni acquisite avevano convinto gli inquirenti ad attivare le intercettazioni telefoniche, che hanno rivelato diversi passaggi da approfondire. Nel frattempo i fascicoli d’inchiesta sono già stati “smistati” e diventati diversi capitoli, con la Procura ordinaria che sta vagliando singoli episodi, sganciati dall’originario contesto criminale.
Tra questi, i contatti di alcuni “portaborse” dei politici impegnati nelle elezioni, i presunti favori richiesti e concessi in provincia, anche ad appartenenti a servizi dello Stato, e un episodio di minacce con metodo mafioso per un impegno elettorale non rispettato.
Un’inchiesta che è ancora in corso, arrivata oggi quasi alla conclusione del passaggio più delicato, quello degli interrogatori degli indagati che i magistrati hanno ritenuto di dover ascoltare, prima di tirare le fila del lavoro svolto e mettere nero su bianco, effettivamente, le loro conclusioni.
Ad oggi sono stati iscritti l’ex parlamentare regionale Santo Catalano di Milazzo, l’ex sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano, Francesco Salmeri, il primo cittadino di sindaco di Fondachelli Fantina Marco Pettinato e il padre Francesco, la candidata a sindaco alle ultime amministrative Maria Pamela Corrente, Enrico Talamo di Patti, Armando Buccheri di Terme Vigliatore, Carmelo Fascetto di Nicosia, imessinesi Placido Smedile, Davide Lo Turco e Giuseppa Zangla.
Tutti avrebbero agito nel loro territorio di appartenenza, ma qualcuno si sarebbe mosso anche in altri contesti della provincia, mediando pacchetti di voti.
Tutte le ipotesi di indagine sono ancora al vaglio, e soltanto alla fine degli accertamenti sarà possibile capire quali sono effettivamente le persone indagate, se le ipotesi saranno confermate per le 14 persone già avvisate o se qualcuno di loro uscirà dal calderone.