Una manovra azzardata sarebbe costata la vita al 64enne sul due ruote. Mentre si indaga, si torna a discutere della sicurezza della litoranea
MESSINA – A Marilena De Stefano è sembrato di scorrere i frame di un film già visto. Non sullo schermo, ma vissuto sulla sua pelle. L’incidente costato la vita a Ciryl Pulukutty Don, sabato scorso sulla litoranea nord, ricorda troppo da vicino quello che le ha strappato la figlia Milena Visalli. “Dopo la tragedia di mia figlia ho cercato un contatto con gli amministratori, che però non mi hanno voluto ascoltare. Conosciamo tutti la situazione della litoranea, se non si interviene regolando diversamente la circolazione, succederà ancora”.
Una manovra azzardata
Gli agenti della Polizia Muncipale sono intanto a lavoro, sotto le direttive del sostituto procuratore Stefania La Rosa, per ricostruire esattamente quel che è accaduto, ma i primi rilievi sembrano già permettere di indicare la dinamica: un sorpasso azzardato e una invasione della carreggiata opposta, con l’impatto come conseguenza. La Procura ha spiccato un avviso di garanzia per il conducente della city car, in attesa degli esiti dell’accertamento tecnico per valutare anche il ruolo del furgone che la vettura ha provato a sorpassare. Gli uomini della sezione infortunistica, ai comandi dell’ispettore capo Giovanni Arizzi, stanno invece chiudendo il cerchio dell’esame dei filmati disponibili.
La strada della morte
Per i messinesi la litoranea è ormai la strada della morte: troppi gli incidenti, troppo spesso mortali. I due sensi di marcia si dividono una carreggiata sempre più stretta tra pista ciclabile, della quale si valuta l’allargamento, le auto in sosta dal lato opposto e a volte anche gli ambulanti.
La mamma di Milena: “Ho rivissuto un incubo”
Per Marilena De Stefano, madre della giovane motociclista falciata da un’inversione ad U, poco lontano dall’incidente di sabato scorso, è stato come rivivere quel giorno. La donna, che oggi coordina diverse iniziative di educazione stradale, non vuole però rivangare il suo dolore ma lanciare un “j’accuse” costruttivo: “Intervenire sulla circolazione della litoranea è un impegno inderogabile, sono interventi che non possono più attendere o succederà ancora. Quando in quel tratto passano un mezzo pesante e un autobus – spiega Marilena – a stento non si toccano con gli specchietti. Se ci si mettono anche gli ambulanti, i parcheggi incontrollati, ma soprattutto se non si adotta un piano più efficace, che valuti lo spostamento della ciclabile o l’istituzione di un senso unico, altri affetti saranno strappati ai loro cari.”
Le responsabilità sono diverse, ma la sicurezza non è un optional
Al netto delle responsabilità singole, quindi, perché ad uccidere in ogni caso è stata l’imperizia dei conducenti, la lunga sequela di morti non deve rimanere senza conseguenze, sul piano amministrativo. Tra gli interventi tentati in passato, per esempio, c’è stata la collocazione dei defleco a centro strada, poco lontano dalla zona dell’incidente del fine settimana. Divelti e mai più ricollocati, come testimonia l’immagine sotto.
Ho appena percorso la litoranea da Papardo a Messina.
Purtroppo, per fare la pista ciclabile è stato ridotto lo spazio per la circolazione.
Le corsie sono al limite minimo di larghezza, ed infatti TUTTI gli autobus che ho incontrato avevano difficoltà a stare entro la doppia striscia.
L’unica soluzione è rifare la pista ciclabile sulla spiaggia, come a Contemplazione, e restituire spazio alle corsie stradali, magari realizzando uno spartitraffico continuo.
Sulle strade messinesi il codice stradale per molti è un’opinione. Chiunque si fermi ad osservare i mezzi che transitano in certe zone non riesce a contare le infrazioni perpetuate in pochi minuti. Dai sorpassi azzardati al passaggio con il rosso (i semafori sul viale Giostra hanno più o meno il valore di una precedenza). Se le forze dell’ordine si appostassero per bene dovrebbero portarsi dietro parecchi blocchetti per i verbali.
Signora Marilena mi dispiace immensamente, ma purtroppo si deve ammettere che se non c’è la pena immediata, la norma non viene rispettata in nessuna situazione. Purtroppo qui al sud abbiamo tutti, nessuno escluso, un modo di guidare differente. In Europa, metti un solo pneumatico sulla striscia continua: ritiro della patente per 3 mesi + sanzione. Qui se sorpassiamo con la DOPPIA striscia continua e non succede nulla. Questo è solo un esempio. Per gli altri esempi, basta girare per le vie del centro di Messina, Catania, Palermo, Reggio Calabria, Napoli, ecc Il semplice parcheggio “selvaggio”, dentro la rotonda ad esempio, diventa indirettamente causa di incidente. E così via.
Bisogna avere il pudore di riconoscere che abbiamo (ripeto sempre la prima persona plurale) abitudini nella guida totalmente differenti, dalle quali scaturisce un non rispetto delle regole che ormai è diventato regola.
Questa strada della litoranea è sempre invasa da motociclisti che invadono la carreggiata opposta infischiandosene che vanno a sfiorare le vetture che procedono in senso contrario.Anzi,spesso sono le auto che devono scansarsi o rallentare per farli passare!E’ uno schifo,sono degli incivili che pensano di fare in strada ogni manovra vietata,poi non so se gli incidenti mortali sono capitati per questa ragione,ma bisogna impedire di violare anche le più elementari norme del codice della strada, perché la strada è di tutti e le regole vanno rispettate.
Capisco che avete l’obbligo di scrivere “imperizia dei conducenti” per evitare conseguenze, ma sappiamo tutti che si tratta, molto spesso, di guida delinquenziale. Basta percorrere in macchina (non dico in bici…!!!) la litoranea, o la Panoramica, o le statali verso le zone marine, e rispettare i limiti di velocità, per essere aggrediti da auto e moto che sorpassano come folli, che ti vengono addosso minacciosi a pochi centimetri di distanza, che urlano di tutto se ti permetti di andare financo a 50 km orari! Non esiste rimedio alla condotta dolosa e delinquenziale di una parte consistente di collettività sociale che tale è e tale rimarrà sempre. Forse l’unica soluzione potrebbe essere quella di riempire le strade di telecamere, in modo che i delinquenti che le frequentano abbiano almeno il timore di essere individuati con certezza.
Se ognuno rispettasse le regole (limite di velocità, distanza di sicurezza, parcheggiare solo dove è consentito, ecc., ecc., ecc.) molte tragedie si potrebbero evitare…
MULTATE SEVERAMENTE TUTTI QUELLI CHE VANNO A 20 CHILOMETRI ORARI, NON SE NE PUO’ PIU’, TI COSTRINGONO AL SORPASSO PER DISPERAZIONE.
Andrebbe fatta a senso unico verso il centro e sfruttare la panoramica verso nord, o cmq intervenire in qualche modo. Non si può più continuare a perdere la vita così.