Nonostante il tavolo tecnico convocato dalla Capitaneria per valutare le conseguenze dello sversamento - si sospetta l'infiltrazione di materiale in alcune falde acquifere - dall'azienda non arrivano informazioni o comunicazioni. L'incidente è avvenuto proprio nella fase decisiva di revisione dell'AIA - autorizzazione integrata ambientale
Ancora nessuna comunicazione da parte della RAM sullo sversamento in mare di idrocarburi avvenuto nei giorni scorsi. In seguito alla segnalazione di diverse chiazze di materiale nelle acque di levante a Milazzo, il Comandante della Capitaneria Fabio Rottino aveva istituito un tavolo tecnico: nell'incidente sembra siano state contagiate alcune falde acquifere.
"Da sabato scorso i cittadini denunciano la presenza di chiazze di prodotto petrolifero nel mare di levante. Ma sembrava, come spesso accade, l'ennesimo mistero della valle del Mela" – scrive l'associazione ambientalista Adasc – "la situazione diventa sempre più preoccupante, e chiediamo agli enti di controllo di fornire con la massima celerità ogni informazione utile per conoscere nel dettaglio il reale impatto prodotto dallo sversamento nelle matrici ambientali. Ci teniamo a precisare che, in seguito alla caratterizzazione, i terreni e le acque di falda all'interno della raffineria hanno evidenziato superamenti dei limiti stabiliti dalla legge per diversi agenti inquinanti, alcuni molto pericolosi per la salute pubblica quali benzene, idrocarburi, metalli pesanti, idrocarburi policlinici aromatici".