La Procura ha aperto un fascicolo sull’incidente che, domenica pomeriggio, è costato la vita al trentaduenne Emanuele Chiarenza. La donna alla guida della Lancia Y dovrà rispondere di omicidio colposo. Domattina il pm conferirà al medico legale l’incarico dell’autopsia.
E’ stata iscritta nel registro degli indagati e dovrà rispondere di omicidio colposo la donna quarantanovenne di origine srilankese che, domenica pomeriggio, era alla guida della sua Lancia Y quando è avvenuto l’impatto fatale con la Suzuki GSX del trentaduenne Emanuele Chiarenza. Un incidente violentissimo che è costato la vita al giovane motociclista e su cui adesso indaga la Procura della Repubblica di Messina nella persona del Pm, dott.ssa Annamaria Arena.
In mattinata il magistrato conferirà al medico legale l’incarico dell’autopsia sul corpo del giovane. Ad assistere la donna sarà l’avvocato Antonio Giacobello, mentre la famiglia si costituirà parte civile e sarà sostenuta dagli avvocati Gianluca Gullotta, Massimo Mazzullo e Patrizia Famulari.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, quel pomeriggio intorno alle 18.30, la 49enne aveva da poco messo in moto la sua auto posteggiata lungo il marciapiede nei pressi della Chiesa di Grotte e stava per fare manovra di uscita.
Pochi istanti e poi l’impatto con la Suzuki del ragazzo. La corsa all’ospedale, i giorni di agonia e di preghiera e, questa mattina all’alba, il decesso.
Le indagini, dunque, seguiranno il loro corso all’interno delle quattro mura di Palazzo Piacentini, mentre all’esterno gli amici e l’intera città continuano ad unirsi al dolore del padre, della madre e del fratello gemello di Emanuele.
In tantissimi a ricordare il suo volto al rifornimento Esso del Baby Park, che il ragazzo gestiva insieme al fratello. In tanti ad aprire la sua bacheca, solo per un messaggio, solo per un pensiero, solo per un “Riposa in pace, angelo” sotto la sua foto sorridente.
Veronica Crocitti
Ecco dove l’avevo visto! E ironia del destino a quel rifornimento hanno lavorato anche ragazzi dello Sri Lanka.
Ma il destino qui c’entra poco. E’ la eccessiva superficialità con la quale certe imprudenze di guida, extracomunitarie e non solo vengono tollerate.
Ieri sera alle 20 un autobus della Giuntabus scendendo da Boccetta infila la traversa del Largo Seguenza e fa inversione a U su via Cavour per ritornare sul Boccetta senza nemmeno fermarsi per vedere se sopraggiungeva qualcuno (io stavo sopraggiungendo..). Ieri pomeriggio, a piazza del Popolo (lo sardo) una fiat Uno invece di seguire il senso della rotatoria la abbrevia per comodità e , per ritornare su via Antonio Martino si fa un quarto della rotatoria in controsenso.
E’ ormai un classico che i semafori davanti al tribunale siano occultati dagli alberi, come quelli sul Boccetta.
A via Campo delle Vettovaglie e sulla Cortina del Porto i Tir compiono le acrobazie più assurde pensando di essere in una strada privata.
Viale Garibaldi, via La Farina, la SS114, viale della Libertà quando non sono intasate dal traffico diventano corsie autostradali o piste automobilistiche. Segnaletica assurda o inesistente aggiunge confusione e aumenta il rischio.
Piazzando semafori ogni due passi o multando le macchine che non parcheggiano al Cavallotti forse si fa cassa e si giustificano gli appalti per lavori socialmente inutili, ma non si risolve il problema. Si aggiunge solo stress a stress.
Quando poi ci scappa il morto ci si indigna per un secondo ma il problema a Messina è che l’imprevisto è quasi sempre prevedibile, ma invece di prevederlo si preferisce abbellire le aiuole, appaltare operazioni insensate come un’isola pedonale in una zona commerciale, lasciando alla mercé del traffico aree che in una logica architettonica e turistica giustificherebbero maggiormente l’istituzione di un’isola pedonale.
Piste ciclabili in mezzo al traffico? A Messina tutto è possibile…. per una sana boccata di smog. In fondo ci sono tanti modi per morire di traffico……
Ricorderò sempre i suoi modi cortesi, la sua efficienza nel fornire i servizi offerti dalla stazione di servizio di cui era anche gestore insieme al fratello. Possiamo ben dire che ha ben svolto il suo compito ed onorato il marchio Esso. Perdiamo una persona onesta, capace, insomma un esempio da avere ben presenti nella vita lavorativa di ogni giorno e in ogni ramo di attività.
“onorato il marchio Esso”? Ma siamo all’assurdo, si sta parlando di un incidente mortale…. Me ne frega assai del marchio Esso, forse chi commenta non sa cosa c’è stato e cosa c’è dietro il marchio di un rivenditore di prodotti derivati dal petrolio.
a messina regna la guida selvaggia,del resto se non guidi come un selvaggio non cammini,ognuno guida come se fosse in una strada privata dove si fa quello che si vuole,però appena si esce da messina e arrivi in una città del nord il messinese si comporta disciplinato,osserva i limiti di velocità,cerca il parcheggio,si ferma allo stop ecc,ecc.Invece essendo messina casa sua il messinese fa quel c…o che vuole,e zittu mutu e cammina!!!!
Sarai sempre nel mio cuore Emy ❤️