I funerali di Davide Luna al Duomo, il ricordo degli amici e l'omaggio dell'istituto Jaci. Le foto.
Cattedrale gremita per i funerali di Davide Luna, il diciannovenne morto nell’incidente stradale avvenuto in Sardegna, alle porte di Cagliari.
Gli amici di Davide, gli allievi dell’istituto Jaci dove so era appena diplomato, la sua famiglia, hanno assistito composti, dentro e fuori il Duomo, alla messa di padre La Speme che ha dato l’ultima benedizione alla salma del ragazzo.
Sul suo feretro la foto di uno dei suoi sorrisi più belli, gli amici in maglietta bianca con la sua foto davanti, sotto la scritta Davide Vive e dietro l’esortazione: “abbi cura di splendere. I genitori in prima fila, stretti in un dolore inconsolabile e del quale non riescono ancora a capacitarsi, lo strazio che è spesso tracimato nelle lacrime e il pianto a dirotto, che ha trascinato con sé i presenti.
Un ragazzo che si era appena affacciato alla vita, Davide, in tasca i suoi 19 anni, la maturità portata a casa cob soddisfazione, la voglia di farsi strada nella vita con la stessa dedizione all’impegno, il garbo e l’attenzione per i bisogni degli altri che aveva sempre dimostrato, nel suo percorso di crescita.
Impossibile darsi pace di una morte “così improvvisa e dolorosa”, come detto da padre La Speme cercando le parole per consolare i suoi genitori.
Ancor più difficile, quando si pensa ad un ragazzo dipinto da tutti come un’anima davvero bella, che ha pagato con la vita il desiderio comune a tutti i ragazzi della sua età: trascorrere qualche giorno di spensieratezza con gli amici, godere a pieno l’estate della sua vita.
Alla fine della messa è stato dato spazio al ricordo del ragazzo, nelle lettere di mamma e papà, della cugina Martina, della sua migliore amica, dei compagni di scuola e dello stesso istituto Jaci.
“Sarai sempre dietro ogni nostro sorriso, il cuore non dimentica”, hanno detto i compagni. “Ringraziamo i tuoi genitori per averci donato la stella più bella dello Jaci”, ha detto la rappresentante dell’Istituto.
“Non possiamo prenderti per mano, ma ti portiamo nel cuore, ti terremo nella nostra vita per sempre”, il toccante addio dei suoi genitori.
Gli amici più stretti hanno poi ricordato l’affetto che legava il ragazzo al fratello prematuramente scomparso: “Ogni risultato conseguito era dedicato a lui, gli eri sempre vicino, hai portato il suo ricordo stretto in mano anche il giorno del tuo esame di maturità”.
All’uscita del feretro dal Duomo compagni e amici hanno provato in tutti i modi a trasmettere a se stessi e alla famiglia la forza che, nel loro ricordo, Davide aveva sempre dimostrato e messo a sostegno di tutti: i palloncini bianchi, il saluto nella voce squillante al microfono, gli applausi, il suo nome in argento nel cielo azzurro, persino qualche fuoco d’artificio.
Ma il dolore e lo strazio hanno avuto il sopravvento: piazza Duomo è piombata in un silenzio irreale, la zia del ragazzo è svenuta appena uscita dalla Cattedrale e sono serviti diversi minuti, a tutti i presenti, prima che il corteo potesse allontanarsi e passare davanti lo Jaci, per l’ultimo saluto al ragazzo dalla sua amata scuola.