Filippo Barbagallo aveva soltanto 26 anni quando morì schiacciato dal crollo di un muro, nel maggio 2007. Scagionati in secondo grado titolare dell'impresa e progettista, condanna ridotta per il direttore dei lavori.
E’ stato ribaltato in appello il verdetto per la morte di Filippo Barbagallo, il geometra schiacciato da un muro a Nizza di Sicilia, nel maggio 2007. La Corte d’Appello (presidente Tripodo) ha assolto per non aver commesso il fatto Carmelo Lombardo, di Leojanni, titolare dell’impresa costruttrice Lcs, e il progettista dei lavori Antonino Sterrantino. Confermata invece la condanna per il direttore dei lavori Giovanni Camillen, ridotta comunque a 2 anni e mezzo, mentre in primo grado la condanna era stata a tre anni. Erano accusati di omicidio colposo in relazione alla morte del ragazzo di Roccella, impegnato nei lavori ad un complesso edilizio.
Barbagallo, che aveva soltanto 26 ani, Morì schiacciato dal crollo di un muro di un fabbricato adiacente all’area dove la ditta stava eseguendo alcuni lavori di sbancamento, in via Villafranca, all’altezza del complesso Arcadia.
In primo grado erano stati condannati tutti e tre. In appello, invece, progettista e titolare dell’impresa sono stati dichiarati estranei all’accusa. Revocato anche il risarcimento alla parte civile. Hanno difeso gli avvocati Bonni Candido, Elena Montalbano e Gianni Miasi.
Alessandra Serio