Il gup Giovanni De Marco ha prosciolto le quattro persone indagate per la morte del motociclista Fabio Bonaccorso. Il giovane si schiantò con la sua moto in viale Regina Elena, secondo l'accusa, a causa delle pessime condizioni del manto stradale. Prosciolti due ingegneri del Comune e due responsabili dell'impresa che aveva l'appalto per la manutenzione delle strade cittadine.
Sono stati tutti prosciolti dal gup De Marco i quattro indagati per la morte del 29enne Fabio Bonaccorso che, secondo l’ipotesi della Procura, si schiantò con la sua motocicletta per il cattivo stato del manto stradale inl viale Regina Elena la sera del 10 aprile 2010. Dovevano rispondere di omicidio colposo gli ingegneri Mario Pizzino, in qualità di responsabile del Dipartimento manutenzione strade del Comune, e Carmelo Chiattilla Costanzo, direttore di sezione tecnica della stesso Dipartimento. Pizzino doveva rispondere anche di falso. Il dirigente comunale in una nota del luglio 2010 inviata alle sezione Infortunistica della Polizia Municipale, avrebbe attestato che non era stato rilevato sul viale Regina Elena l’avvallamento trasversale dell’intera carreggiata descritto in una precedente comunicazione. Inoltre l’ingegner Pizzino avrebbe sostenuto che il dislivello tra il manto stradale e l’ estradosso del tombino era di soli 3 centimetri mentre secondo la Polizia municipale che effettuò i rilievi la sera dell’incidente, il dislivello era compreso tra 5,5 e 4,5 centimetri. Sono stati prosciolti Antonio Giannetto e Santino Bartolotta, rispettivamente legale rappresentante e responsabile del servizio tecnico della commessa della Cea, l’impresa che aveva l’appalto per la manutenzione delle strade cittadine. L’incidente in cui Fabio Bonaccorso perse la vita avvenne mentre il motociclista procedeva a bassa velocità con la sua Honda Cbr. Il centauro perse il controllo della moto che si schiantò contro un’auto in sosta.