Il sindacato insieme alla federazione degli edili esamina la dinamica dell'incidente e contesta duramente quanto accaduto nei cantieri di servizio
“Purtroppo, siamo ancora una volta costretti a registrare l’ennesimo infortunio sul lavoro avvenuto nel nostro territorio. Incrociamo le dita e ci auguriamo che lo sfortunato lavoratore impegnato nei cantieri di servizi del comune di Messina presso la scuola Cannizzaro – Galatti possa rapidamente ritornare ad abbracciare la propria famiglia.
La vicenda in questione, però, evidenzia macroscopiche e ben definite responsabilità che denunciamo con forza e fermezza e sulle quali è indispensabile un deciso intervento di tutte le autorità preposte”. Lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, Segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, Segretario generale Feneal Uil Messina-Palermo.
I sindacalisti ricordano che i cantieri di servizi sono finalizzati alla promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale. “La lavorazione che stava svolgendo il povero lavoratore era totalmente al di fuori di quanto disciplinato dal bando. Infatti, il lavoratore era occupato in un’attività riservata inderogabilmente alle maestranze del settore edile che, è opportuno ricordarlo, si caratterizza per il relativo inquadramento contrattuale previsto nel settore, per le specifiche qualifiche derivate dagli attestati formativi e per l’applicazione delle ferree norme in materia di salute e sicurezza contemplate nei cantieri edili, come, nei fatti, era quello della scuola dove è avvenuto il bruttissimo incidente. La caduta del lavoratore dal “trabattello” non lascia alcun dubbio poiché si tratta di una peculiare attrezzatura che, certamente, non è assolutamente compatibile con le mansioni regolate dal bando dei cantieri di servizi” hanno continuato Tripodi e De Vardo.
“Visto che ci troviamo di fronte ad una vera e propria attività del comparto edile siamo certi che le autorità preposte verificheranno se i lavoratori impegnati hanno svolto la formazione base di 16 ore presso un ente paritetico formalmente autorizzato. Se nel cantiere in questione vi fosse la presenza di un lavoratore in possesso dell’attestato di 1° soccorso, se vi erano le figure del Rspp (Responsabile del servizio prevenzione e protezione) e degli addetti all’emergenza. Se era stato nominato il medico competente e se è stato redatto il Dvr (Documento valutazione rischi). Insomma, se era stato predisposto il Pos (Piano operativo sicurezza) che congloba tutte le specifiche prescrizioni in materia”.
Per la Uil e la Feneal Uil, quanto avvenuto ha un solo nome e cognome: dumping ed elusione contrattuale. Tutto ciò provoca ulteriore rabbia in quanto il datore di lavoro dei cantieri di servizi è addirittura un’istituzione pubblica, vale a dire: l’amministrazione comunale di Messina del sindaco De Luca. “A nostro avviso, è inaccettabile che per bisogno e necessità i lavoratori siano costretti a barattare un tozzo di pane con la sicurezza e l’incolumità personale. Siamo certi che l’Ispettorato del lavoro sarà inflessibile nel ristabilire il rispetto delle leggi e delle norme in materia di sicurezza e prevenzione”.