L'Atm punta al rilancio con il nuovo Cda, ma è ancora in liquidazione

L’Atm punta al rilancio con il nuovo Cda, ma è ancora in liquidazione

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L’Atm punta al rilancio con il nuovo Cda, ma è ancora in liquidazione

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martedì 12 Dicembre 2017 - 06:29

Sono di nuovo i consiglieri comunali Carreri e Burrascano a scrivere all'amministrazione dopo la mancata risposta alla richiesta di revoca del bando per il nuovo Cda. Mancano i bilanci pregressi e non è mai stata revocata la liquidazione nonostante gli impegni

Era il 24 ottobre scorso e i consiglieri comunali Angelo Burrascano e Nino Carreri scrivevano all’amministrazione Accorinti per chiedere la revoca del bando pubblico per la formazione del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Atm. Proprio in quei giorni invece a Palazzo Zanca erano state messe a punto tutte le procedure per individuare i membri del Cda attraverso un bando pubblico che poi portò alla scelta dei tre membri che venne ufficializzata il 6 novembre. Il sindaco scelse l’ex direttore Giovanni Foti come presidente del Cda, affiancandogli in questo nuovo corso per l’azienda l’avvocato Alberto Ciccone e la dirigente scolastica Simonetta Di Prima.

Quella richiesta dei consiglieri di fatto rimase lettera morta e il Cda è stato formato, nonostante nell'interrogazione si precisava con chiarezza che sarebbe stato un provvedimento inficiabile, essendo l'Atm un organo in liquidazione.

I due consiglieri ricordavano infatti che l’Atm si trova in liquidazione, fin dal 14 Febbraio 2012 per la famosa delibera 11/C, mai annullata o revocata.

Nonostante questo però il Comune di Messina ha deciso di determinare la cessazione della Gestione Commissariale dell’Atm e pertanto dell’incarico a Domenico Manna, quale Commissario Speciale, con conseguente passaggio di consegne dalla data dell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione.

«Abbiamo anche precisato che per determinare la ricostituzione del Consiglio di Amministrazione dell’Atm si sarebbe dovuto prima uscire dalla fase di liquidazione, attraverso la revoca della delibera 11/C del 2012, cosa che peraltro era già stata richiesta votando il contratto di servizio dell’azienda, nella quale demandava al Direttore Generale/Segretario Generale del Comune, Antonio Le Donne, il compito di predisporre la delibera di revoca da far approvare al Consiglio Comunale, unico organo competente. E che pertanto, alla base della revoca della liquidazione, i bilanci dell’Atm, sostanzialmente dovrebbero “rispecchiare” una fase di rilancio dell'Azienda, visti anche i rilievi fatti dalla Procura della Corte dei Conti e dal Collegio dei Revisori dei Conti sulla Società Partecipata».

Carreri e Burrascano però evidenziano che a tutt'oggi i bilanci pregressi dell’Atm non sono stati nemmeno approvati, ne tantomeno è stata presentata alcuna proposta di delibera di revoca di quella precedente che autorizzava la liquidazione della società.

Per questo i due consiglieri sollecitano una risposta immediata da parte dell’amministrazione, così da poter avere contezza dei provvedimenti che si intende intraprendere. Vogliono sapere quando e se provvederà a presentare i bilanci non ancora approvati dell’Atm, che costituiscono documenti contabili necessari per il percorso di revoca della liquidazione, e quando l’Amministrazione Comunale porterà in visione per l'approvazione, da parte del Consiglio Comunale, la proposta di delibera di revoca per la messa in liquidazione dell'Atm.

F.St.

Un commento

  1. Con questo CdA ….il rilancio dell’azienda….ma che titoli habbo questi componenti a prescindere il presidente Foti? cosa e quali risorse hanno un avvocato imprestato alla politica, volto nuovo, al primo incarico pubblico, cosa pùò apportare una seppur brava dirigente scolastica alle prese con i problemi di un grosso istituto scolastico alle problematiche dei trasporti pubblici e viabilità?
    gradirei che qualcuno rispondesse in maniera chiara e non in politichese ai suddetti quesiti, ma da oggi in poi la giuntarella accorintiana non potrà tirare in ballo i precedenti amministratori a proposito di incarichi ad amici o per posti di sottogoverno loro stanno adoperando gli stessi criteri di un Genovese, di un Buzzamca ecc.ecc.

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