Del Sette ha incontrato una rappresentanza di tutti i militari del Comando di Vertice e del Comando Provinciale Carabinieri di Messina.
Si è svolta stamani la visita del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri al Comando Interregionale “Culqualber” con l'incontro con il Comandante Interregionale ed il personale che opera nel Capoluogo peloritano. Al suo arrivo nella storica caserma intitolata alla Medaglia d’oro al valor militare “Antonio Bonsignore”, il Generale Del Sette è stato ricevuto dal Generale di Corpo d’Armata Luigi Robusto, Comandante Interregionale, accompagnato dal Generale di Brigata Riccardo Galletta, comandante della Legione Carabinieri Sicilia, e dal Colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, Comandate Provinciale di Messina.
Successivamente, Del Sette ha incontrato una rappresentanza di tutti i militari del Comando di Vertice e del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, nonché i delegati della rappresentanza militare dei CO.I.R. (Comitato Intermedio di Rappresentanza), il cappellano militare della sede, ed il personale in congedo dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Nel corso della visita, il Comandante Generale ha ringraziato tutti i militari per gli eccellenti risultati giornalmente conseguiti nello svolgimento del loro servizio nel territorio dell’Interregionale, con dedizione e responsabilità, al fianco delle Istituzioni e in favore delle popolazioni, sottolineando il ruolo di fondamentale importanza dei Carabinieri quale presidio di legalità e vicinanza dello Stato alle esigenze dei cittadini, soprattutto in un territorio come quello siciliano caratterizzato da un elevato indice di criminalità organizzata. Infine, prima di lasciare il Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Del Sette ha apposto la sua firma sul Libro d’Onore.
L’ARMA E’ FINITA CON IL PRIMO GOVERNO PRODI E TERMINANDO CON QUESTO GOVERNO CHE HA PERMESSO A CLANDESTINI DI RIDERE E AGGREDIRE LE FORZE DELL’ORDINE SENZA CHE NESSUN COMANDANTE DELL’ARMA DEI CARABINIERI SI FOSSE RIBELLATO O ALZATO LA VOCE PER DIFENDERE I PROPRI UOMINI. COSI’ ANCHE LA GUARDA DI FINANZA. NON E’ POLITICA E’ SITUAZIONE DI FATTO CONCRETO DI TUTTI I GIORNI. IL DITO MEDIO E RIDONO QUANDO VENGONO ARRESTATI PRESI IDENTIFICATI E POI VENGONO POSTI IN LIBERTA’. IL DITO MEDIO DOVREBBE ESSERE RIVOLTO AI GOVERNI PERMESSIVI E COMPLICI CHE SONO CHIARAMENTE D’ACCORDO PER POLITICA DI BARRICATE DEL ’68. RICHIAMATE IL GEN. FEDERICI