Le delegazioni del Partito dei Comunisti Italiani (Pdci) e del Fronte di Liberazione Popolare (Jvp) dello Sri Lanka hanno incontrato l'assessore Nino Mantineo per parlare di inclusione e integrazione, ma soprattutto delle difficoltà di non avere un ufficio consolare in tuttto il sud Italia.
Problemi e difficoltà della comunità cingalese che vive a Messina sono finiti al centro di un incontro tra l’assessore Nino Mantineo, le delegazioni del Partito dei Comunisti Italiani (Pdci) e del Fronte di Liberazione Popolare (Jvp) dello Sri Lanka. Un incontro servito per discutere le condizioni di una comunità che a Messina conta oltre 3500 persone e che è sempre più in crescita e per affrontare i temi della inclusione e della integrazione dei cingalesi, ma anche delle altre etnie non comunitarie presenti in città.
Uno in particolare il problema su cui si è posta l’attenzione. La delegazione del Jvp ha sottolineato come in città, da almeno 10 anni, non esistano servizi consolari, costringendo così i residenti cingalesi a costosi viaggi a Roma per poter adempiere agli obblighi della vita sociale.
L’assessore si è fatto carico del problema e ha proposto di esporlo, in un prossimo incontro, al Presidente dell’ANCI sindaco Leoluca Orlando, oltre che all’omologo Enzo Bianco, sindaco di Catania, allo scopo di esercitare una interlocuzione con l’Ambasciata dello Sri Lanka in Italia per la soluzione del problema.
Il segretario provinciale del Pdci, Antonio Bertuccelli, nel suo intervento, ha evidenziato che la organizzazione di una sede consolare dello Sri Lanka a Messina, o comunque di un Ufficio idoneo, avrebbe il vantaggio non solo di servire le necessità dei cingalesi delle città metropolitane della Sicilia (Messina, Palermo, Catania), ma anche, quelle della comunità calabrese.
Il problema è stato posto. Sarà compito dei comunisti messinesi, del Jvp e della comunità dello Sri Lanka di portarlo a buon fine, certamente con il contributo essenziale dell’assessore Mantineo.