Secondo dati del 2015, risulterebbero attive in città 3196 apparecchiature per il gioco ed è crescente il numero di cittadini affetti dal GAP (gioco d'azzardo patologico)
Nell’ottica della proposta giornata nazionale contro il gioco d’azzardo del 13 settembre, l’assessore Daniele Ialacqua, nell’ambito della propria delega “Nuovi stili di vita”, promuove un incontro, che si terrà lunedì 29, alle ore 17, nella sede del suo assessorato, al piano terra di palazzo Zanca, al fine di concordare iniziative di informazione e formazione per contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle gravi conseguenze sanitarie, sociali ed economiche del gioco d’azzardo. Al confronto sono invitati a partecipare, oltre ai componenti della Giunta comunale, l’ASP, la Questura e il gruppo messinese della campagna “Mettiamoci in gioco”.
Secondo alcune ricerche i giocatori patologici in Sicilia sono circa 85.000 e le famiglie siciliane spendono il 6,5% del loro reddito annuale nel gioco d’azzardo. In provincia di Catania si calcola che il 60% dei giovani nella fascia 15-20 anni possano definirsi giocatori d’azzardo. Messina non è immune da tale fenomeno ed anzi, secondo dati del 2015, risulterebbero attive in città 3196 apparecchiature per il gioco ed è crescente il numero di cittadini affetti dal GAP (gioco d’azzardo patologico) o a rischio, mentre sono sempre più numerose le inchieste sul gioco d’azzardo in città, come la recente “totem”, dalla quale emerge la pericolosità delle infiltrazioni mafiose e criminali sul gioco d’azzardo. Negli atti delle indagini si legge tra l’altro che: ”… è emerso come alcuni appartenenti al sodalizio, servendosi di un network di imprese apparentemente legali ma sprovviste dei requisiti prescritti per operare nel mercato dei giochi on line, procedessero alla raccolta delle puntate e al pagamento in contanti delle vincite ai clienti, utilizzando server dislocati al di fuori dei confini nazionali. Nel medesimo ambito, l’organizzazione criminale provvedeva a investire nuovamente parte degli introiti nell’acquisto di videopoker, totem e slot-machine, che venivano a loro volta modificati mediante l’installazione di software illegali”. “Il Comune – sostiene l’assessore Ialacqua – può e deve fare la sua parte contro questa vera e propria piaga sociale. Oltre a contribuire alle campagne già in corso, come Mettiamoci in gioco, e a relazionarsi con il mondo della scuola, è necessario prevedere strumenti utili per disincentivare l’installazione di apparecchiature di gioco nei locali pubblici, ad esempio l’utilizzo della leva fiscale diretta ad aumentare i tributi locali per le attività commerciali che detengono apparecchiature gioco o lo sgravio a favore degli esercizi commerciali che le dismettono; la riduzione delle sedi da gioco nel territorio e la revisione della loro collocazione, allontanandole da siti sensibili come le scuole e le sedi d’incontro dei giovani”.