Vertice tra la Stretto di Messina, la Regione Sicilia ed una delegazione cinese: Pechino è interessata al “know how” italiano sviluppato per la grande opera. Ma potrebbe essere il primo passo verso un investimento più vasto nell’Isola
Sul Ponte sullo Stretto “irrompono” i cinesi. E non solo su quello. La grande opera dello Stretto di Messina potrebbe presto rappresentare il “cavallo di Troia” per portare Pechino in Sicilia e aprire le porte ad investimenti cinesi per miliardi di euro nel territorio siciliano. Questa mattina si è tenuto un incontro in cui ufficialmente s’è parlato d’altro, ma l’interessamento della Cina verso la Sicilia è reale e di vasta portata. Partiamo proprio dal vertice di oggi: argomento principale, le attività legate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ne hanno parlato la società Stretto di Messina ed una delegazione cinese composta da rappresentati dai ministero dei Trasporti, delle Ferrovie, del Commercio e dell’Istituto per la pianificazione e ricerca dei trasporti. I temi dell’incontro, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Ambasciata cinese e della Regione siciliana, hanno riguardato la specializzazione e innovazione che caratterizza l’insieme degli interventi previsti per la realizzazione dell’opera dal punto di vista tecnico, procedurale, gestionale, ambientale e finanziario.
L’incontro, richiesto nei mesi scorsi dalle autorità cinesi, si è infatti posto l’obiettivo di condividere il know how italiano sviluppato per il ponte sullo Stretto di Messina, al fine di fornire elementi utili alla realizzazione del progetto di collegamento stabile attraverso lo Stretto di Qiongzhou. Si tratta di un’opera programmata dal governo di Pechino per portare l’alta velocità ferroviaria dal Continente all’isola di Hainan, importante centro economico, di comunicazione e turistico della Cina meridionale. «Il Ponte sullo Stretto di Messina – ha dichiarato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci – è un prodotto di altissimo profilo che da sempre riscuote un grande interesse internazionale. Nei prossimi giorni incontreremo delegazioni di altri paesi. A oggi infatti disponiamo di un know how, tutto italiano, che molti chiedono di conoscere a testimonianza che l’Opera sta già producendo effetti positivi per l’intero sistema paese anche in termini di capacità realizzativi».
L’incontro di oggi, dunque, si è concentrato su aspetti prevalentemente tecnici. In realtà Pechino, come detto, vorrebbe investire sulla Sicilia parecchi denari. Il Ponte sullo Stretto è solo uno, certamente il più importante, dei progetti sui quali si sono accesi i riflettori cinesi. Ce ne sarebbero almeno altri nove, tra questi un aeroporto intercontinentale nell’ennese, tra Centuripe e Villarosa e i porti di Pozzallo e Augusta, altri investimenti sarebbero previsti nella parte occidentale dell’Isola. Il tutto a partire dal Ponte. Che solo con una grossa iniezione di fondi esteri, cinesi o in seconda battuta russi, potrebbe davvero decollare, senza fermarsi ad essere una megaopera solo progettata e mai realizzata.
andate a leggere l’articolo sul ponte apparso oggi su Repubblica:Si sono mangiati 900000 euro ed ancora ci propinano il ponte,quando L’unione Europea ha gia’ detto che non è interessata e Tremonti ha detto che i soldi non ci sono.Loro ,i mazzettari,impertubabili vanno avanti.Ora i cinesi,domani i marocchini ed appena possibile i libici. E vaiiiiiiiiiiiiiiii .Fra poco finiscono nel mirino dei magistrati e poi si dichiarano tutti innoccenti.Tanto va la gatta al lardo finchè lascia lo zampino
Condivido pienamente, la tua disamina è perfetta
IO ANDAVO ALLE ELEMENTARI è GIà CI HANNO PORTATO A FARCI VEDERE IL PLASTICO DI COME DOVEVA ESSERE IL PONTE, ORA HO 63 ANNI E ANCORA FANNO PROGETTI, MA STò CAVOLO DI PONTE KE CI SERVE A FARE , QUANDO IN SICILIA CI MANCANO STRADE ACQUA FERROVIA AD UNICO BINARIO, MA LOSAPETE COSA VUOL DIRE PONTE A MESSINA SAREBBE SCONVOLGERE UNA CITTà LO DICO DA MESSINESE