Lode al progetto di integrazione targato Caritas diocesana e Cot: “ E’ così che si combatte il terrorismo. Non con le bombe degli americani”. L’evento organizzato dall’Ordine degli avvocati di Messina in un gremitissimo teatro
Un intervento che ha strappato applausi dal primo all’ultimo secondo quello dell’avvocato Adbellazziz Essid componente del “quartetto del dialogo” che portò durante la “rivoluzione dei gelsomini” al processo di pacificazione in Tunisia e per questo fu premiato con il premio Nobel per la pace nel 2015. “Diversità e integrazione” era il titolo dell’evento che si è tenuto questa mattina al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Ad organizzare il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina e il consiglio nazionale forense. Presente un’ampia delegazione dell’avvocatura tunisina e il premio Nobel Essid. Durante la mattinata è stato proiettato un video prodotto un anno e mezzo fa dalla Caritas diocesana che racconta i processi di integrazione denominati “rifugiato a casa mia” che hanno portato due anni fa all’inserimento in famiglia di diversi migranti e poi, in particolare, all’assunzione di due migranti a tempo indeterminato da parte dell’istituto polispecialistico Cot di Messina. Presenti al teatro il direttore della Caritas padre Nino Basile e il direttore generale dell’istituto Cot Franco Trabucco. Quest’ultimo ha sottolineato la necessità di considerare tutti gli individui uguali, indipendentemente dalla propria provenienza e si è detto soddisfatto della scelta effettuata. Cioè dell’assunzione dei due ex migranti. Il nobel Essid ha lodato l’iniziativa aggiungendo: “E’ così che si batte il terrorismo. Con questo tipo di interventi di integrazione. Non sono le bombe lanciate sulla Libia a poter pacificare. Non sono gli interventi militari infiniti contro l’Isis. Voi in Sicilia per anni avete portato il marchio dell’infamità mafiosa eppure il 98 per cento dei siciliani sono persone per bene. La stessa cosa vale per chi viene dall’Africa e dai paesi arabi. Scappano dalla guerra e dalla fame. Occorre lavorare ai processi di pace e all’integrazione”. L’ordine degli avvocati di Messina ha deciso di concedere l’iscrizione nel proprio elenco a tutti gli avvocati tunisini presenti.
Presenti al Vittorio oltre al nobel Essid Adbelazziz, gli avvocati tunisini Mansour Mabrouk e Omar Fekih Ramadhane, il presidente dell’Ordine degli avvocati tunisino Ameur Meherzi, Francesco Caia, consigliere nazionale CNF e coordinatore commissione diritti umani; Vincenzo Ciraolo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina; Giovanni Villari, delegato alla formazione e componente commissione diritti umani CNF, l’avvocato Francesco Marullo di Condojanni componente del consiglio nazionale forense. A portare i saluti delle istituzioni anche il presidente della Corte d’appello Michele Galluccio, il sindaco Renato Accorinti, il professore Luigi Chiara in rappresentanza del rettore dell’Università di Messina. Ad aprire l’evento con una performance molto applaudita che riprendeva il monologo già interpretato da Favino al festival di Sanremo l’attore Luca Fiorino accompagnato dal cantante dei Kunsertu Faisal Taher.
Applausi! Poi gli stessi al semaforo si girano dall’altra parte o peggio li cacciano via malamente