Rifiuti, Di Maria: "Siamo già in una situazione d'emergenza"

Rifiuti, Di Maria: “Siamo già in una situazione d’emergenza”

Rosaria Brancato

Rifiuti, Di Maria: “Siamo già in una situazione d’emergenza”

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lunedì 12 Agosto 2013 - 10:29

Primo incontro in prefettura stamane in vista del vertice pomeridiano con Tirrenambiente. Il prefetto Trotta, l'assessore Ialacqua e il commissario Di Maria hanno fatto l'analisi di una situazione drammatica, con i mezzi fermi davanti alla discarica. "Siamo già in emergenza", commenta Di Maria. L'appello di Ialacqua ai messinesi.

In attesa della riunione di oggi pomeriggio con Tirrenambiente, già stamane in Prefettura c’è stato un primo incontro per chiarire la gravità della situazione sul fronte rifiuti. L’emergenza è già nello stato dei fatti, dal momento che i mezzi di Messinambiente all’alba sono rimasti fuori dalla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea ed i cassonetti in città sono stracolmi. Se non si dovesse sbloccare la situazione la raccolta di stanotte non potrà essere effettuata. Il prefetto Stefano Trotta, il sindaco Accorinti, l’assessore Daniele Ialacqua e il commissario di Messinambiente Armando Di Maria hanno tracciato una lucida quanto drammatica analisi della situazione nella settimana cruciale per Messina, quella di ferragosto e della Vara.

“Siamo già in emergenza anche se non si vede – spiega Di Maria- abbiamo i mezzi fermi alla discarica, non li fanno entrare, ho inviato il ricambio degli autisti, ma se non riusciamo ad effettuare almeno un viaggio sarà impossibile garantire la raccolta stanotte. I cassonetti sono pieni”.

Il braccio di ferro con la società che gestisce la discarica e che ormai si protrae da mesi continua a mettere in ginocchio la città ed è sempre meno tollerato da chi è costretto a fare i salti mortali pur di garantire un servizio se non efficiente almeno puntuale. Il debito accumulato nel corso degli anni nei confronti di Tirrenambiente è pesante ma non è possibile mettere all’angolo un intero Comune nei periodi più critici. In settimana l’amministrazione dovrebbe garantire il pagamento di 750 mila euro, pari al saldo mensile, ma il nodo restano le cifre pregresse e soprattutto il piano di rientro, che impegna il Comune al pagamento in 10 anni delle somme dovute. La delibera è pronta per l’esame del Consiglio comunale, anche se ci sono alcuni aspetti da chiarire, come fa notare il Presidente Emilia Barrile, soprattutto in merito al mancato parere dei revisori dei conti, ma in ogni caso si è detta disponibile a convocare l’Aula anche domani o al massimo mercoledì. Tirrenambiente reclama oltre 5 milioni di euro da gennaio a luglio, oltre la cifra degli anni precedenti, circa 22 milioni di euro e che dovrebbe essere oggetto del piano di rientro. Concluso il vertice di stamane il prefetto incontrerà Emilia Barrile in merito alla delibera approntata dalla giunta Accorinti e che deve transitare dall’Aula. Intanto l'assessore Daniele Ialacqua fa un appello ai messinesi, rassicurando comunque sul fatto che l'amministrazione sta lavorando sui vari fronti: “Abbiamo illustrato l'assunzione di responsabilità per estinguere i debiti del comune nei confronti dell'Ato 3, utilizzando il fondo di rotazione messo a disposizione dalla Regione Siciliana. Nel frattempo ci stiamo confrontando con soggetti pubblici e privati per tracciare le linee guida di una nuova politica di gestione dei rifiuti, che si identifichi nella strategia dei <rifiuti zero>. E' assurdo, però, che l'avviamento di un percorso virtuoso venga interrotto da un'improvvisa e imprevedibile chiusura della discarica di Mazzarrà. Facciamo appello all'orgoglio e al senso civico dei messinesi di sostenerci in questo percorso, rispettando gli orari di deposito dei rifiuti, attuando immediatamente la raccolta differenziata e utilizzando al massimo i cassonetti e le isole ecologiche, per fronteggiare l'emergenza venutasi a creare a ridosso della Vara. Dalla Ragioneria generale oggi sono state accertate nuove risorse economiche per fronteggiare l'emergenza di liquidità”.

La speranza è che nella riunione di oggi pomeriggio con Tirrenambiente queste premesse possano bastare per dire sì all’immediata apertura dei cancelli di Mazzarrà ai mezzi di Messinambiente, in modo da scongiurare il peggio. L’accordo potrebbe trovarsi in attesa che il Consiglio comunale valuti la delibera, ma deve esserci la buona volontà da parte del gestore del sito. In caso contrario, se il muro contro muro dovesse continuare, a pagare sarà Messina nella settimana della Vara.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. Mi chiedo:
    ma la società tirrenoambiente di chi è?
    Chi stabilisce le tariffe che si pagano per depositare i rifiuti?
    a chi va questa montagna di denaro?
    può una società bloccare una città come messina?
    il prefetto non può obbligarli ad aprire i cancelli?

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  2. a napoli mandarono la protezione civile e l’esercito…il prefetto dovrebbe IMPORSI e noi vorremmo sapere cosa e chi gestisce la discarica ??

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  3. Certo che parlare di “senso di responsabilità” e/o “buona volontà” della controparte, che vanta un credito di oltre 25milioni di euro, appare, quantomeno, paradossale.

    E quale sarà mai la soluzione a tutti i mali derivanti dal contrarre debiti come se non ci fosse un domani? Ma è semplice: un altro debito!

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  4. M A L A N O VA mi annu, lasciano in eredità a R E N A T O sindaco una patata bollente, il rischio di affogare nella spazzatura, un’eredità economica e finanziaria di ATO e MessinAmbiente d i s a s t r o s a, ma se il sindaco, con la maglietta e sandali francescani, dovesse riportare l’agognata normalità nella raccolta indifferenziata, oggi la quasi totalità dei nostri rifiuti, convincendoci con le buone, forti sconti a chi raggiunge percentuali elevate di raccolta differenzia, rispetto ai valori medi conosciuti per i comuni civili e virtuosi, e salatissime penalizzazioni sulle bollette a chi se ne infischia di differenziare, gli dovremo fare una statua di ringraziamenti. f o r z a R E N A T O sindaco.

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  5. Dai Renato la città ti ringrazia!

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  6. Proposta….
    Se tutti i messinesi in questi giorni di emergenza buttassero nei cassonetti solo il materiale organico e/o maleodorante e si tenessero a casa per qualche giorno tutto il resto (plastica, vetro, carta, lattine) o lo portassero all’isola ecologica i cassonetti si riempirebbere nel triplo del tempo in cui si riempiono normalmente. Io ho la compostiera ( data in comodato gratuito dall’ATO 3) e butto nel cassonetto dell’indifferenziata circa un sacchetto al mese!!!In questi giorni di emergenza metto la mia compostiera a disposizione dei vicini di casa in modo da farli evitare di riempire i cassonetti.
    PS per chi non lo sapesse la compostiera è un contenitore che si appoggia sul terreno dove si butta la frazione organica dei rifiuti domestici ( erba, piccoli rami, scarti da cucina,) tutte queste sostanze, tramite un processo naturale, dopo un paio di mesi si trasformano in compost, una sostanza scura che profumo come il terriccio dei boschi che si può utilizzare come fertilizzante naturale per le piante.
    Basta avere un piccolo giardino per poter mettere una compostiera domestica. L’ATO 3 tra l’altro le fornisce gratuitamente, basta compilare un semplice modulo.

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  7. Salvatore Vernaci 12 Agosto 2013 14:11

    Mi permetto ricordare al Sig. Sindaco del Comune di Messina che, in ultima analisi, rientra nei poteri del Prefetto ordinare che la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea resti aperta per i rifiuti della Città di Messina, in questa settimana di ferragosto. La legge demanda ai Prefetti “precipui compiti e poteri eccezionali in materia di utilizzo delle discariche esistenti”. Pertanto, in caso di non raggiungimento di alcuno accordo,il Sig. Sindaco avanzi tempestiva, formale, richiesta al Prefetto, che ordini ai Responsabili della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea di riceversi i rifiuti della Città di Messina.

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  8. liliana parisi 12 Agosto 2013 15:31

    La posizione di Tirrenambiente,che non può aspettare pochi giorni,almeno che passi Ferragosto,mi sa molto di xxxxxxx. Spero che il Prefetto intervenga!

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  9. E VISTO CHE TUTTE LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE HANNO PERSONALE IN ESUBERO, PERCHE’ NON GESTIRE LE DISCARICHE CON DIPENDENTI PUBBLICI ???

    SE I CONTI DELL’ALTRO IERI SONO ESATTI, QUESTI SPENDONO VENTI MILIONI DI EURO L’ANNO SOLO DI PERSONALE.

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  10. MA TANTU CHI PARRAMU A FARI???

    ANNI…. DI CIATU E TEMPU PESSU……….

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